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Il parco fotovoltaico si farà, la proprietà sarà israeliana

Parco
Il nuovo parco fotovoltaico alle porte di Rivarolo, in frazione Argentera quasi al confine con Oglianico, alla fine si farà. Almeno questo è quanto emerso mercoledi sera dal dibattito in Consiglio comunale. Alla fine maggioranza e opposizione hanno trovato una convergenza su una mozione che impegna l’ente a fare «tutto il possibile» contro il progetto. Anche ad affidarsi ad un ricorso al Tar, se ce ne fossero gli estremi.

E proprio su questo si è consumato lo scontro tra il sindaco Alberto Rostagno e i consiglieri di minoranza. Perché l’iter di autorizzazione è in mano alla Città metropolitana e, tecnicamente, il progetto del maxi parco fotovoltaico (grande come tredici campi di calcio) ha superato anche lo scoglio della conferenza dei servizi. Il Comune, dal punto di vista politico, è contrario. Ma, a livello tecnico, ha dato il suo parere positivo.

E si tratta poi di un accordo tra privati: i proprietari del terreno cedono in affitto 120mila metri quadrati di suolo ad una società che fa riferimento ad un fondo anglo-israeliano. La convenienza è evidente perché i proprietari dei terreni, oggi, incassano molto meno. Rostagno ha spiegato in Consiglio che un eventuale ricorso al Tar sarebbe tempo perso. Ma, non essendoci ancora il decreto della Città metropolitana è difficile fare previsioni.

«Il primo progetto di questo parco fotovoltaico era grande il doppio. Secondo noi ci sono altri posti dove poter mettere i pannelli solari. Facciamo sentire la nostra voce. Abbiamo bloccato il progetto undici anni fa, possiamo farlo ancora», ha detto il consigliere di Riparolium, Aldo Raimondo. Dello stesso avviso Marina Vittone di Rivarolo Sostenibile: «Quella è un’area agricola importante. Il progetto è stato presentato a febbraio. Come mai nessuno sapeva niente?».
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