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Mezzo milione di inattivi a Torino. Ma non si trovano operai e autisti

L’anno orribile del Covid è archiviato, almeno sul fronte occupazionale, con una notizia buona solo a metà. Se, infatti, gli indicatori dell’Ufficio studi di Confartigianato su base Istat fotografano un recupero del 2021 sul 2020, questo non basta a colmare il divario con il 2019 pur con 1,7 milioni di dipendenti. A impensierire, infatti, sono disoccupati e inoccupati. Poco meno di 500mila a Torino considerando almeno 412 mila persone del tutto inattive, in particolare giovani, sebbene si fatichi a trovare manodopera. In Piemonte lo scorso anno i lavoratori occupati sono stati 19mila in più rispetto a quello precedente ma 46mila in meno di quanti non fossero all’alba della pandemia. E le cose potrebbero peggiorare. «Il prolungamento della guerra in Ucraina, l’amplificazione della crisi energetica e il persistere delle criticità nel reperimento e nei prezzi delle materie prime potrebbero interrompere il percorso di recupero del mercato del lavoro dopo la recessione causata dalla pandemia» commenta il presidente di Confartigianato Imprese Piemonte, Giorgio Felici. Sull’andamento del mercato del lavoro influisce anche un’altra variabile, quella della difficoltà di reperimento di alcune figure. Sei lavoratori su dieci nel caso di operai metalmeccanici ed elettromeccanici, con una quota che raggiunge il 60,1% e cresce di 14,7 punti percentuali rispetto all’ultima rilevazione precedente la pandemia, ma anche conducenti di mezzi di trasporto, con una quota del 58,5% che cresce di 24,6 punti. «Il vero problema è che le occasioni di lavoro ci sarebbero, ma a mancare è la materia prima, cioè una platea sufficientemente nutrita di ragazzi adeguatamente formati nei mestieri più richiesti - conclude Felici - Il mercato occupazionale non è morto, ma bisogna essere qualificati per le mansioni oggi più richieste, serve quindi puntare sulla formazione. Ci sono fondi europei dedicati a questo, ma occorrerebbe che la Politica dialogasse di più con chi ha esperienza di mercato come le imprese».
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