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Le bollette alle stelle, furti, traffico e cantieri: la crisi nera dei negozi

Crisi
Prima i maxi cantieri della Torino-Ceres che con traffico e ingorghi a tutte le ore hanno messo a soqquadro tutto corso Grosseto, poi l’arrivo del Covid con le sue chiusure temporanee e le sue restrizioni. E infine l’ultima “mazzata”: i rincari delle materie prime dovuti alla guerra in Ucraina, le bollette alle stelle (quasi insostenibili per i negozi) e il ritorno dei furti notturni e delle spaccate.

Raid continui, messi a punto da bande senza scrupoli, che hanno messo in ginocchio Barriera di Milano, Borgo Vittoria e Madonna di Campagna. In mezzo l’apertura incontrastata dei supermercati, la mancanza di sicurezza lungo le strade e la necessità di un controllo capillare del territorio. Tutti ingredienti di un allarme che sei anni riecheggia sovrano in periferia nord, a cavallo tra le Circoscrizioni 5 e 6 dove l’umore degli esercenti - ma in fondo anche dei residenti - sembra sceso sotto terra.

Per rendersene conto basta fare una passeggiata lungo l’asse tra corso Grosseto, via Chiesa e via Stradella. Con il sottopasso ormai pronto al taglio del nastro ma tutto intorno l’altra faccia della medaglia: una miriade di serrande abbassate e di cartelli con su scritto “vendesi” o “affittasi”. Sono attività che non hanno resistito ad anni e anni di cantieri infiniti e anche impattanti sul territorio. Strade chiuse e spesso isolate dal mondo, deviazioni del traffico per mezzi pubblici e privati, inquinamento acustico e, smog dovuto agli ingorghi che puntualmente qui si formano all’ora di cena.

Lavori che - a dirla tutta - hanno subìto solo il rallentamento del lockdown ma che, di fatto, si sono sommati ad altre criticità: come gli aumenti delle bollette e i danni causati dai furti. Negozi sì ma anche scuole, se si pensa che in Barriera hanno già indetto per mercoledì prossimo (dalle 9 alle 11.30) una passeggiata di quartiere contro il degrado. E poi la diminuzione della clientela. «Perché ormai la gente fa attenzione anche ai 50 centesimi in più che spende» racconta un commerciante.

Parole che la dicono lunga su quello che è l’andazzo oltre le canoniche vie del lusso del centro. Lontano dalle boutique e dai portici storici, c’è una Torino che si sente abbandonata e che oggi, più che mai, ha bisogno di un aiuto per risorgere. Per evitare che a farla da padroni, un domani, siano l’insicurezza e la paura.
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