Cerca

L'ANALISI

Il Piemonte rialza la testa: Pil (Now) superiore alla media italiana

L'economica piemontese fa registrare un +0,8% rispetto al trimestre precedente grazie alla produzione industriale. Il calcolo è stato fatto dal Comitato Torino Finanza della Camera di Commercio di Torino con il superindice "Pilnow" che permette di calcolare il Pil regionale in notevole anticipo rispetto alle stime ufficiali

Il Piemonte rialza la testa: Pil superiore alla media italiana

Crescita superiore alle previsioni dell’economia piemontese nel primo trimestre di quest’anno con un significativo: +0,8% rispetto al trimestre precedente. Un grande risultato superiore alla media nazionale (+0,5% dati Istat) ed europea annuale. Il calcolo è stato fatto dal Comitato Torino Finanza della Camera di Commercio di Torino con il superindice Pilnow, il nuovo algoritmo che permette di calcolare il Pil regionale in notevole anticipo rispetto alle stime ufficiali.

CHE COS'E' il PILNOW? 

A spiegarci come funziona nel dettaglio il  Pilnow è il presidente del comitato Torino Finanza, Vladimiro Rambaldi: «Il Pilnow si avvale di indicatori economici disponibili quasi in tempo reale, a cadenza mensile o trimestrale, che permettono di stimare in anticipo la variazione regionale del Pil con alta affidabilità: il modello 2020 era basato su un dataset di 70 variabili, 53 delle quali estratte da Google Trends. Il modello 2023 conferma il database originario ma utilizza più variabili istantanee, grazie anche alla collaborazione con Vivibanca».

Il Pil del Piemonte batte anche Francia e Germania

Rispetto allo stesso periodo del 2022, nel primo trimestre la crescita a livello regionale è del 2%, anche in questo caso valore superiore alla media nazionale (+1,7%) e ancor di più alla media Ue (1,3%). Risultato decisamente soddisfacente, tenuto conto che in Germania, nel primo trimestre, il Pil ha fatto registrare, in termini tendenziali, -0,1% e la Francia non ha superato il +0,8%. 

Crescono produzione industriale e turismo

Tra le componenti del Pilnow si rinforzano quelle sulla produzione industriale (come il traffico dei mezzi pesanti), mentre restano resilienti quelli relativi ai consumi, al turismo, alla cultura. Bene anche l’occupazione con il calo della cassa integrazione scesa all’1,1%, pressoché pari allo 0,8% che si aveva prima della pandemia.

Vicini all’era pre Covid

Durante la crisi pandemica il Pilnow piemontese è sceso da 133,6 a 120,6 miliardi (euro costanti del 2015) e adesso è risalito a 132 miliardi. Mancano 1,3 miliardi per tornare ai livelli precovid, ossia 3 mesi di crescita, mentre mancano 11 miliardi, ossia 4 anni di crescita continua, per tornare ai livelli del 2008 (143,2 miliardi).

Scongiurata la recessione

Torna, dunque, il segno più che fa dimenticare la variazione negativa dell’ultimo trimestre del 2022 (-0,2%), che poteva aprire la strada a quella che gli economisti definiscono “recessione tecnica”. Il progresso dell’indicatore, che per via della struttura dell’economia piemontese è influenzato dalle dinamiche della produzione manifatturiera, recupera un po’ del divario che la regione aveva accumulato nel corso del 2022, quanto in media annuale il Pil era cresciuto (+2,7%) un punto circa in meno della media nazionale (+3,9%), proprio per l’impatto sul settore manifatturiero della guerra in Ucraina e dell’aumento dei costi dell’energia.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.