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Il vino trema: la minaccia dei dazi americani al 200% blocca l'export

L'industria vinicola italiana trema di fronte ai possibili dazi USA: ordini cancellati e magazzini pieni

Il vino trema: la minaccia dei dazi americani al 200% blocca l'export

Il settore vinicolo italiano si trova improvvisamente in una situazione di stallo. Le esportazioni verso gli Stati Uniti, che rappresentano una fetta significativa del mercato, sono state congelate a causa della minaccia di dazi del 200% annunciati dall'amministrazione Trump, che potrebbero entrare in vigore il 2 aprile. Questo scenario ha già avuto ripercussioni tangibili, con magazzini pieni e ordini cancellati, mentre l'industria cerca di navigare in acque sempre più agitate.



Negli ultimi giorni, le esportazioni di vino italiano verso gli Stati Uniti si sono fermate bruscamente. Le bottiglie, che viaggiano esclusivamente via nave, sono bloccate nei porti italiani, mentre i magazzini degli interporti si riempiono. La causa di questo arresto è la minaccia di dazi del 200% su vini e liquori europei, che potrebbero entrare in vigore dal 2 aprile. Se ciò accadesse, le bottiglie spedite oggi non arriverebbero in tempo per evitare i dazi, costringendo gli importatori americani a sostenere costi aggiuntivi significativi.

Sandro Sartor, presidente e managing director della Ruffino di Pontassieve, ha spiegato che la catena di supermercati americana TotalWine ha già cancellato gli ordini sospesi per evitare il rischio di dover pagare i dazi. Anche l'associazione degli importatori americani, US Wine Trade Alliance, ha dato istruzioni ai propri membri di interrompere le importazioni dall'Europa. Sartor ha sottolineato che la Ruffino ha un milione di bottiglie bloccate a Livorno, con tutti gli ordini di marzo cancellati. Renzo Cotarella, amministratore delegato della Marchesi Antinori, ha confermato che l'indicazione generale è di evitare le spedizioni verso gli Stati Uniti. Cotarella ha espresso la speranza di poter riprendere le esportazioni dopo il 2 aprile, confidando che lo stock di vino già presente sul mercato americano possa soddisfare la domanda per un paio di mesi.



La preoccupazione aleggia tra i consorzi di tutela del Prosecco, Chianti Classico, Brunello di Montalcino, Bolgheri e Barolo, che hanno scritto una lettera congiunta al ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, chiedendo un intervento urgente del governo. Quasi due miliardi di euro di export di vino dall'Italia verso gli Stati Uniti sono a rischio. Enrico Zanoni, direttore generale della cantina trentina Cavit, ha dichiarato che, sebbene non ci sia ancora un vero blocco delle spedizioni, negli ultimi giorni si è registrato un rallentamento degli ordini. Cavit sta già valutando diversi scenari per affrontare l'impatto dei possibili dazi.

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