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Economia

Shein ottiene l’ok dal Regno Unito per la quotazione in Borsa. Manca ancora il sì di Pechino

Il colosso cinese dell’ultra fast fashion resta in attesa del via libera di Pechino mentre si intensificano le pressioni commerciali dagli Stati Uniti.

Shein ottiene l’ok dal Regno Unito per la quotazione in Borsa. Manca ancora il sì di Pechino

Pacchi Shein

Per il colosso cinese del fast fashion Shein giungono grandi notizie: via libera all'Ipo dalla Financial Conduct Authority (Fca) del Regno Unito. Il debutto in borsa, previsto a Londra, arriva dopo una lunga attesa cominciata nel giugno dell'anno scorso che prospetta un passo decisivo per il player.

Nonostante ciò, l'iter sembra non essersi ancora concluso. Per ottenere un'affermazione positiva definitiva si attende il sì della China Securities Regulatory Commission (Csrc), già avvisata dell'approvazione giunta dagli UK e astenutasi da qualsiasi commento ufficiale.

La manovra strategica che ha visto lo spostamento della sede centrale di Shein da Nanchino a Singapore, cela una produzione tutt'ora su base cinese, che impone dunque l'intervento della Csrc. Le nuove regole di Pechino sulle quotazioni offshore introducono margini di discrezionalità nell’approvazione, che potrebbero costituire un rischio. 

Un ulteriore ostacolo che l'azienda di fast fashion deve affrontare è l'imposizione di dazi sempre più salati da parte del suo maggiore acquirente, gli USA. Le turbolenze causate ammontano al 145% e vedono la firma di un ulteriore ordine esecutivo che elimina l’esenzione doganale per spedizioni inferiori a 800 dollari (‘de minimis’). Nel mirino sono presenti anche altri colossi della moda low cost, tra cui Temu.

Shein resta in attesa del via libera definitivo dalla Cina per completare la propria Ipo, tuttavia, il contesto globale, tra vincoli normativi e tensioni commerciali, rende il percorso verso la Borsa più complesso.

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