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Economia

La benzina scende, ma il conto al supermercato sale

L’inflazione si attesta all’1,9%, ma tra frutta, verdura e servizi personali i rincari non danno tregua.

La benzina scende, ma il conto al supermercato sale

Nuovi dati Istat sull’inflazione. L’aumento su base annua si attesta all’1,9%, rispetto al 2,0% indicato in precedenza. A far discutere non è la limatura dello 0,1% quanto l’accelerazione di alcune componenti chiave. Tornano a crescere i prezzi degli energetici non regolamentati (+0,7%, contro il -1,9% del mese precedente) e quelli degli alimentari non lavorati  saliti del 3,3% su base annua.

In aumento anche i prezzi dei tabacchi e di diversi servizi legati al tempo libero e alla cura della persona, che registrano un +3,5%. Stabile l’inflazione di fondo  che si mantiene all’1,7%, mentre la misura depurata dei soli energetici mostra una leggera accelerazione (+1,8%). Significativa è la crescita del cosiddetto “carrello della spesa” che raggruppa beni di largo consumo come alimentari e prodotti per l’igiene che è del 2,1%

Un’anomalia se si considera l’andamento dei prezzi dei carburanti oggi ai minimi da oltre due anni: la benzina self si attesta attorno a 1,73 euro al litro, il diesel a 1,63 euro eppure il raffreddamento dei carburanti non è sufficiente a contenere le spinte inflazionistiche in altri settori. L’inflazione acquisita per il 2025 è già pari all’1,3% per l’indice generale e all’1,0% per la componente di fondo. Numeri che indicano un percorso ancora lungo e tortuoso verso la stabilità dei prezzi.

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