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Tesla al limite

Cybercab, l’ultima scommessa di Tesla: tra crisi di vendite e corsa alla guida autonoma

Mentre gli utili crollano e le proteste montano, Elon Musk punta tutto sul robotaxi a guida autonoma

Cybercab, l’ultima scommessa di Tesla: tra crisi di vendite e corsa alla guida autonoma

In un momento particolarmente delicato per Tesla, tra crollo delle vendite, calo degli utili e una reputazione in affanno, Elon Musk rilancia con un progetto tanto ambizioso quanto rischioso: il Cybercab, il robotaxi a guida completamente autonoma destinato, nelle intenzioni del fondatore, a rivoluzionare il settore della mobilità. Nel primo trimestre del 2025 Tesla ha registrato un calo del 20% degli utili nel settore automobilistico, con un crollo delle entrate totali del 9% rispetto all’anno precedente. Il titolo in borsa è sceso di oltre il 40% dai massimi di fine 2024. Proteste pubbliche e un boicottaggio internazionale, alimentati anche dalla vicinanza politica di Musk all’amministrazione Trump, stanno intaccando l'immagine dell’azienda.

Ma Musk, fedele alla sua filosofia del “pensare in grande”, ha presentato agli investitori una roadmap chiara: il futuro di Tesla passa dalla guida autonoma. E il Cybercab ne è il fulcro. Il primo test del servizio è previsto per giugno ad Austin, in Texas, dove le normative più permissive permettono a Tesla di operare senza richiedere autorizzazioni aggiuntive. L’obiettivo? Avere milioni di veicoli Tesla completamente autonomi sulle strade nella seconda metà del 2026, e 10 milioni in pochi anni. Il Cybercab dovrebbe entrare ufficialmente in produzione nel 2026.

Il veicolo sarà lanciato in un mercato già competitivo, con avversari del calibro di Waymo (di Google) e Zoox (di Amazon), che però hanno adottato approcci più cauti, basati su anni di test supervisionati. Tesla, invece, vuole bruciare le tappe e saltare direttamente alla guida senza supervisione.

Musk ha ribadito che “il valore dell’azienda si basa sull’autonomia”, e che il Cybercab sarà affiancato dallo sviluppo del robot umanoide Optimus, anch’esso destinato a compiti automatizzati. Resta però una domanda fondamentale: Tesla è davvero pronta? Gli esperti invitano alla cautela. Bryan Reimer, ricercatore del MIT, sottolinea che “si possono fare delle demo, probabilmente con un autista di sicurezza, ma un servizio di robotaxi vero richiederà molto più lavoro”.

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