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Le proteste
24 Aprile 2025 - 17:15
Una tesla distrutta a martellate durante una delle proteste in questione, a Londra
Le proteste contro Tesla non sono più un fastidio marginale, ma un problema strategico per l’azienda. Lo ha ammesso la stessa casa automobilistica californiana, che il 23 aprile ha aggiornato i propri documenti ufficiali alla Securities and Exchange Commission (Sec), includendo per la prima volta le manifestazioni tra i “fattori di rischio” per il proprio business. Finora, Tesla aveva definito le critiche “esagerate” o “infodate”. Ora, invece, avverte gli investitori che le proteste hanno colpito vendite, operazioni e reputazione del marchio, e che in alcuni casi si sono persino verificate “azioni violente contro prodotti e personale”.
Tutto nasce dal crescente coinvolgimento di Elon Musk in politica. Durante le presidenziali USA 2024, il miliardario ha sostenuto apertamente Donald Trump, ricevendo in cambio la guida del Doge (Department of Government Efficiency). Una nomina che ha scatenato numerose proteste in oltre 30 Paesi, culminate nella nascita del movimento Tesla Takedown, attivo con manifestazioni e boicottaggi in più di 250 città nel mondo.
Contemporaneamente, il primo trimestre 2025 ha registrato numeri deludenti per Tesla: i ricavi sono scesi del 9% (19,3 miliardi di dollari), e l’utile netto è crollato del 71%, fermandosi a 409 milioni. La pressione pubblica e finanziaria ha costretto Musk a fare un passo indietro. In un post sul suo social X, ha annunciato che limiterà la sua presenza nel governo a un solo giorno a settimana, contro i tre inizialmente previsti.
L’inclusione delle proteste nella sezione “Risk Factors” dei documenti Sec è particolarmente significativa. In questa sezione, le aziende quotate devono elencare ogni minaccia rilevante per il proprio business: dalla concorrenza ai disastri naturali, fino a questioni legali o geopolitiche. Il documento riveduto avverte: “Le critiche pubbliche e le proteste hanno danneggiato la reputazione del brand e potrebbero influire negativamente sulle vendite”.
Un portavoce di Tesla Takedown, intervistato da TechCrunch, ha definito questa ammissione una vittoria simbolica: “Finalmente l’azienda riconosce che la nostra azione ha un impatto reale”. Il movimento chiede tariffe zero, disimpegno politico di Musk e una maggior trasparenza etica nel business.
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