l'editoriale
Cerca
Notizie dal mondo
02 Maggio 2025 - 07:15
Donald Trump cala l’ennesimo asso. Con uno dei suoi classici colpi, il presidente ha cacciato il suo consigliere per la Sicurezza nazionale, Mike Waltz, travolto dallo scandalo soprannominato “Chatgate”. L’accusa? Aver condiviso per errore piani militari top secret in una chat di Signal dove, tra gli altri, figurava anche un giornalista di The Atlantic. Una svista fatale che il tycoon ha deciso di “premiare” con una promozione-punizione: Waltz sarà il prossimo ambasciatore degli Stati Uniti all’ONU.
Nel frattempo, l’incarico passa ad interim al segretario di Stato Marco Rubio, sempre più uomo chiave della nuova amministrazione. Waltz, almeno in apparenza, incassa con stile: “Onorato di servire ancora la nostra grande nazione”, scrive su X. Ma tra le righe traspare la fine di una parabola già da tempo inclinata.
La decisione era nell’aria. Da giorni, nell’ala ovest della Casa Bianca si respirava un’aria da resa dei conti: Waltz era già isolato dopo lo scandalo. A inizio settimana, si sussurrava che Trump avesse perso ogni fiducia. Poi l’annuncio, come sempre affidato a Truth Social: “Nominerò Mike Waltz ambasciatore alle Nazioni Unite. Ha servito con onore, continuerà a farlo in un ruolo nuovo e cruciale”. Peccato che, nel frattempo, Rubio sia diventato il vero dominus della Sicurezza nazionale.
Il “Chatgate” e le ombre su Hegseth
L’epicentro del terremoto resta la chat incriminata. Secondo il Wall Street Journal, il Pentagono ha allargato le indagini anche a Pete Hegseth, segretario alla Difesa, che avrebbe condiviso gli stessi documenti con una dozzina di persone – tra cui sua moglie e suo fratello. Un disastro in piena regola, che non sembra però aver scalfito la fiducia di Trump verso Hegseth, ancora al suo posto.
Il Consiglio per la Sicurezza nazionale, sotto Trump, è diventato il gioco della sedia. In meno di dieci anni: Flynn bruciato in 25 giorni, McMaster licenziato dopo 13 mesi, Bolton durato poco più di un’estate, O’Brien archiviato in silenzio. Ora è toccato a Waltz. Il messaggio è chiaro: la lealtà verso il comandante in capo non basta, serve totale impermeabilità alle gaffe. E ai giornalisti.
Rubio, nel frattempo, incassa il doppio ruolo. E Trump non nasconde la sua fiducia: “Lo vedo quasi ogni giorno, lavorano bene insieme”, conferma la portavoce del Dipartimento di Stato, Tammy Bruce. Il senatore della Florida, già pezzo grosso della diplomazia trumpiana, ora diventa anche l’uomo dell’intelligence. Un superministro di fatto, in attesa di capire se sarà confermato o se dovrà farsi da parte per un nuovo nome.
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..