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Michael Waltz nella bufera: il consigliere di Trump ha usato Gmail per dati sensibili

Il consigliere per la sicurezza nazionale avrebbe discusso via email privata di posizioni militari e sistemi d’arma

Michael Waltz nella bufera: il consigliere di Trump ha usato Gmail per dati sensibili

Michael Waltz, consigliere per la sicurezza nazionale dell’amministrazione Trump, è di nuovo al centro di una bufera mediatica. Dopo il caso delle comunicazioni su Signal relative ai piani militari statunitensi in Yemen, ora il Washington Post rivela che Waltz avrebbe discusso dettagli sensibili su un conflitto in corso utilizzando la sua casella di posta elettronica personale su Gmail.

Il rapporto del Washington Post sostiene che Waltz abbia utilizzato Gmail per conversazioni “altamente tecniche” con altri membri del Consiglio di sicurezza nazionale (NSC) e di altre agenzie governative. Tuttavia, a differenza dei suoi colleghi, che avrebbero utilizzato gli account ufficiali del governo, il consigliere avrebbe preferito il suo account personale, esponendo potenzialmente dati riservati a vulnerabilità informatiche.

Tra le informazioni ricevute nella sua casella di posta ci sarebbero stati anche documenti di lavoro e la sua agenda, dettagli che potrebbero rivelarsi sfruttabili da attori esterni.

Di fronte a queste accuse, il portavoce del Consiglio di sicurezza, Brian Hughes, ha provato a difendere Waltz, dichiarando che “il consigliere non ha mai inviato informazioni classificate tramite account privati” e che le informazioni sensibili sono sempre state trattate su piattaforme sicure.

Il caso Signal e il giornalista dell’Atlantic

Non è la prima volta che Waltz viene accusato di una gestione discutibile delle informazioni riservate. Il Wall Street Journal ha recentemente rivelato che il consigliere avrebbe creato su Signal chat riservate con membri del Consiglio per discutere di dossier sensibili, tra cui il conflitto in Somalia e la guerra tra Russia e Ucraina.

A peggiorare la sua posizione, c’è l’errore commesso nell’invitare accidentalmente alla chat il caporedattore del The Atlantic, Jeffrey Goldberg, noto critico di Trump. L’incidente ha suscitato l’ira del presidente e sollevato dubbi sulla capacità di Waltz di gestire informazioni delicate.

Un problema diffuso nell’amministrazione Trump?

L’uso improprio di canali non sicuri per discussioni governative non sembra essere un caso isolato. Secondo altre fonti, tra cui Politico, anche il vice capo dello staff Stephen Miller e il senatore Marco Rubio avrebbero partecipato a una chat privata su Signal in cui si discuteva di un attacco aereo in Yemen. La presenza involontaria di un giornalista in una di queste chat ha sollevato seri interrogativi sulle pratiche di sicurezza adottate dall’amministrazione Trump.

Lo scandalo legato a Michael Waltz mette ancora una volta in discussione la gestione della sicurezza informatica ai più alti livelli del governo statunitense. Mentre il Consiglio di sicurezza nazionale cerca di minimizzare la portata dell’accaduto, restano aperti interrogativi su quanto questi errori possano compromettere la sicurezza nazionale.

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