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Economia
11 Giugno 2025 - 15:00
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Vini e bevande alcoliche si confermano tra i prodotti più contraffatti dell’Unione Europea, con perdite annue pari a 2,28 miliardi di euro e la cancellazione di quasi 5.700 posti di lavoro. A lanciare l’allarme è l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (Euipo), in occasione della Giornata mondiale contro la contraffazione, denunciando un fenomeno che colpisce duramente anche l’Italia: 302 milioni di euro di vendite svanite ogni anno e oltre 648 occupati persi nel settore.
Il danno non si limita all’economia. Secondo Euipo, la contraffazione mette a rischio anche la salute pubblica, con sequestri di alimenti e bevande contenenti sostanze tossiche come metanolo, mercurio e pesticidi. L’operazione internazionale Opson, condotta da Europol e Interpol, ha portato nel 2024 al sequestro di prodotti alimentari fraudolenti per 91 milioni di euro, confermando la vastità del fenomeno.
Per sensibilizzare i consumatori, Euipo ha lanciato la campagna “Cosa c’è in tavola?”, che punta a fornire strumenti per riconoscere e difendersi dai prodotti contraffatti. La frode alimentare, infatti, non riguarda solo i beni di lusso: già nel 2020, alimenti come biscotti, pasta e dolciumi risultavano tra le categorie più sequestrate alle frontiere europee. Il commercio online, inoltre, ha favorito la manipolazione delle etichette e degli imballaggi, rendendo più difficile distinguere l’autentico dal falso.
Il comparto dei vini e delle bevande alcoliche risulta particolarmente esposto, anche per via della sofisticazione delle tecniche criminali: riutilizzo di bottiglie originali, etichette false e falsificazione dei marchi sono solo alcune delle pratiche impiegate. I dati del periodo 2013-2017 confermano la gravità della situazione, con oltre 2 miliardi di euro di gettito fiscale andato perso ogni anno.
Tra i paesi più segnalati per l’origine di prodotti contraffatti sequestrati alle frontiere figurano Cina e Turchia. Ma è l’Europa stessa a pagare il prezzo più alto, soprattutto sul piano culturale. I prodotti a Indicazione Geografica (IG), tra cui vino, olio d’oliva, birra, carne e formaggi, rappresentano un pilastro dell’identità alimentare continentale: il solo vino costituisce il 54% del consumo IG nell’UE, rendendolo bersaglio privilegiato delle frodi.
“La contraffazione è una minaccia concreta e crescente”, ha dichiarato il direttore dell’Euipo João Negrão, sottolineando la necessità di proteggere i consumatori e sostenere le imprese che rispettano gli standard di qualità. In tavola, dunque, non si rischia solo il gusto, ma anche la sicurezza.
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