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Dati ISTAT
18 Giugno 2025 - 09:10
Immagine di repertorio
Secondo i dati diffusi dall’Istat e analizzati dall’Unione Nazionale Consumatori, a maggio 2025 l’inflazione si è attestata su una crescita media annua dell’1,6%. L’impatto sul bilancio delle famiglie è tutt’altro che trascurabile: l’incremento dei prezzi comporta una spesa aggiuntiva annua di circa 526 euro per una famiglia media e di 716 euro per un nucleo con due figli. L’aumento si concentra soprattutto sui beni di uso quotidiano, a cominciare dal cosiddetto “carrello della spesa”, che registra un +2,7%.
In testa alla classifica delle città più colpite dall’inflazione si collocano Bolzano, Siracusa, Pistoia e Venezia. A Siracusa, con un tasso del +3%, si registra l’incremento più elevato in assoluto, pari a 695 euro in più l’anno per famiglia. Seguono Pistoia (+2,4%, +649 euro), Bolzano (+2,3%, +763 euro) e Venezia (+2,3%, +645 euro). In posizione intermedia Padova (+2,2%, +606 euro), Rimini (+2,1%, +578 euro) e Bologna (+2%, +560 euro). Chiudono la top ten Arezzo (+2%, +541 euro) e Bergamo (+1,8%, +544 euro).
All’estremo opposto si trovano Olbia-Tempio, Parma e Lodi, tutte con un’inflazione al +0,8% e un impatto economico inferiore ai 220 euro annui. Seguono Sassari (+0,9%, +179 euro), Benevento (+0,9%, +199 euro), Novara, Brindisi, Caserta, Pisa e Aosta (+0,9%, +249 euro). Questi dati mostrano una distribuzione territoriale eterogenea, con una crescita dei prezzi generalmente più marcata nelle regioni del Nord e del Sud, mentre le aree centrali registrano variazioni più contenute.
Nonostante il rallentamento generale dell’inflazione, alcuni settori mostrano incrementi significativi. I prezzi legati al turismo sono in decisa crescita: +30,8% per i voli nazionali, +9,7% per i traghetti e +8,3% per i servizi ricreativi e sportivi. I pacchetti vacanza nazionali segnano un +7,2%, mentre gli alberghi aumentano del +3,3%. Anche i listini di b&b e case vacanza crescono (+5,8%), segnalando un impatto diretto sui consumi estivi.
L’inflazione di fondo, depurata dai beni energetici e dagli alimentari freschi, si attesta all’1,9%, in calo rispetto al 2,1% di aprile. Rallenta anche l’inflazione al netto dei soli energetici (da +2,2% a +2,1%). L’inflazione acquisita per l’intero 2025 è stimata al 1,3% per l’indice generale, e al 1,6% per la componente di fondo. Su base annua, aumentano soprattutto i prezzi del comparto “abitazione, acqua, elettricità e combustibili” (+3,9%) e della ristorazione e ricettività (+3,4%).
Pur in un contesto di inflazione moderata, l’aumento dei prezzi continua a incidere in modo significativo sui bilanci familiari, con effetti più rilevanti nelle città dove il costo della vita è già elevato. Particolare attenzione merita l’andamento dei beni essenziali e dei servizi legati alla stagione turistica, che potrebbero condizionare la spesa delle famiglie nei prossimi mesi.
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