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ECONOMIA
07 Luglio 2025 - 07:08
Alle 12 in punto, ora di Washington, scatterà l’operazione dazi. Lo ha annunciato direttamente Donald Trump sul suo social Truth: inizieranno oggi le prime comunicazioni ufficiali sui nuovi dazi e sulla revisione degli accordi commerciali in scadenza. Al centro della strategia, un messaggio chiaro: chi si allinea con il blocco Brics dovrà pagare un prezzo.
Il presidente americano ha confermato l’introduzione di una tariffa aggiuntiva del 10% su tutte le importazioni provenienti da Paesi considerati “allineati” ai Brics – il gruppo di economie emergenti che include Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, recentemente ampliato con nuovi membri.
Secondo quanto riportato da Reuters la decisione rientra in una strategia più ampia volta a contrastare ciò che Trump ha definito le “politiche anti-americane” del blocco. «Non ci saranno eccezioni», ha ribadito in un messaggio duro, pubblicato nelle stesse ore in cui i leader dei Brics si incontravano a Rio de Janeiro per un vertice allargato.
La reazione non si è fatta attendere. Dal Brasile è arrivata la risposta del gruppo Brics, che ha denunciato le nuove tariffe come un “atto unilaterale che distorce il commercio internazionale” e mina le regole condivise dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC). Nel comunicato finale del vertice, i Paesi membri hanno espresso “serie preoccupazioni” e rilanciato sulla necessità di un nuovo ordine economico multipolare.
Secondo AP News, l’amministrazione Trump ha fissato una scadenza chiave: entro il 9 luglio dovranno essere finalizzati nuovi accordi bilaterali. In caso contrario, i Paesi non in regola rischieranno un'escalation di dazi, che potrebbero salire ulteriormente dal 1° agosto. Finora, solo Regno Unito e Vietnam avrebbero trovato un’intesa con Washington.
Non è ancora chiaro quali altri Paesi verranno inclusi nella “lista nera”. Tuttavia, tra gli osservatori internazionali c’è chi guarda con preoccupazione verso Turchia, Indonesia, Nigeria e persino l’Arabia Saudita, che hanno recentemente intensificato i rapporti con il blocco Brics. Con oltre il 40% del PIL mondiale rappresentato dagli attuali membri Brics (allargati), lo scontro commerciale potrebbe diventare qualcosa di più profondo: una frattura sistemica dell’economia globale.
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