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Economia
14 Luglio 2025 - 13:15
Il turismo culturale si conferma il vero e proprio traino della ripresa turistica italiana, superando con margini significativi i livelli di affluenza pre-pandemici. Un segnale chiaro e incoraggiante di un ritorno, consolidato e robusto, alla normalità. Questa è una delle principali evidenze che verranno messe in luce dal 21° Rapporto Annuale Federculture “Impresa Cultura”, la cui presentazione è attesa per giovedì 17 luglio alle ore 11 presso la Sala Dino Buzzati della Fondazione Corriere della Sera, in Via Eugenio Balzan, 1 a Milano.
I numeri parlano chiaro e dipingono un quadro estremamente positivo: nel 2024, i musei statali hanno accolto un impressionante totale di 60,8 milioni di visitatori. Un dato che non solo rappresenta un aumento del 5,4% rispetto al 2023, ma segna anche un notevole +11% se confrontato con il 2019, l'anno di riferimento prima dell'emergenza sanitaria. Questi dati evidenziano non solo una ripresa, ma una crescita dinamica che va oltre le aspettative.
L'apporto del turismo internazionale è altrettanto significativo. L'Italia si conferma una meta di primissimo piano per i soggiorni culturali e per chi desidera esplorare le città d'arte. Ben il 56% dei turisti stranieri sceglie il nostro Paese proprio in virtù della sua straordinaria ricchezza culturale e dell'unicità dell'offerta artistica e storica. Le presenze straniere, secondo i dati ISTAT, hanno raggiunto i 254 milioni nel 2024, registrando un incremento dell'8,4% rispetto all'anno precedente.
Il Rapporto “Impresa Cultura” non si limita a celebrare i successi del settore, ma offre un'analisi completa e indipendente del sistema culturale italiano, guardando sia alle straordinarie opportunità di crescita sia alle potenziali criticità. Pur riconoscendo il ruolo fondamentale del turismo culturale nell'economia del Paese, il rapporto mette in guardia sui rischi di gravi squilibri, in particolare legati al fenomeno dell'overtourism.
Attraverso un'approfondita raccolta di dati quantitativi, le testimonianze dirette degli operatori che lavorano sul campo e l'analisi dettagliata di casi di studio locali, il documento fornisce un'analisi obiettiva delle potenzialità e, allo stesso tempo, delle contraddizioni che caratterizzano questo comparto in rapida evoluzione. Il settore culturale, dopo aver superato la fase più acuta della pandemia, si trova ora a confrontarsi con profonde trasformazioni che richiedono una gestione oculata e strategica.
Il 21° Rapporto Annuale Federculture si presenta dunque come uno strumento indispensabile per comprendere le dinamiche attuali e le future direzioni del turismo culturale in Italia, cercando un equilibrio tra l'entusiasmo per i record raggiunti e la consapevolezza delle sfide che ci attendono.
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