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Ortofrutta

Angurie e meloni gialli a rischio distruzione: prezzi sotto i costi di produzione

Crollano le quotazioni: Coldiretti denuncia speculazioni e chiede più controlli sui prodotti esteri

Angurie e meloni gialli a rischio distruzione: prezzi sotto i costi di produzione

Prezzi da fame per angurie e meloni gialli in provincia di Brindisi, dove la crisi nei campi si aggrava. Le angurie sono pagate appena 9-10 centesimi al chilogrammo, mentre il melone giallo brindisino è sceso fino a 30 centesimi, ben al di sotto dei costi di produzione. A denunciarlo è la Coldiretti Puglia, che lancia l’allarme su una stagione estiva sempre più drammatica per i coltivatori.

Alla siccità che ha colpito duramente le coltivazioni, si aggiungono ora speculazioni nella filiera e un netto calo dei consumi, che rendono antieconomico perfino raccogliere la frutta. “Conviene di più trinciarla e interrarla direttamente nei campi”, sottolinea Coldiretti, evidenziando un paradosso che mette in ginocchio i produttori locali.

L’organizzazione agricola punta il dito anche contro le distorsioni di mercato: spesso i prodotti esteri, provenienti da Egitto, Tunisia o Marocco, vengono spacciati per pugliesi. Da qui la richiesta urgente di Coldiretti di intensificare i controlli sull’ortofrutta importata e di estendere l’obbligo di indicare la provenienza anche su conserve e succhi di frutta.

“Serve una vigilanza serrata – conclude l’associazione – anche da parte dei Vigili dell’Annona, per smascherare le frodi a danno del vero Made in Italy”. Intanto, tra i campi secchi e le serre abbandonate, l’eco del silenzio dei produttori è più amaro di qualunque frutto non raccolto.

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