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I DATI

Lavoro in Piemonte: il 46% delle posizioni è scoperto

I dati del Bollettino Excelsior rivelano una profonda difficoltà di reperimento per le aziende, con un picco per operai edili (88,4%) e specialisti sanitari

Lavoro in Piemonte: il 46% delle posizioni è scoperto

Le prospettive occupazionali in Piemonte per il prossimo trimestre, da agosto a ottobre 2025, mostrano un quadro di contrazione. Secondo il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, curato da Unioncamere e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, le imprese piemontesi prevedono un calo delle assunzioni, in linea con una tendenza negativa sia mensile che trimestrale.

Ad agosto 2025, le imprese della regione hanno programmato circa 18.840 contratti, un dato che scende a circa 84.790 se si considera l'intero trimestre. Questi numeri rappresentano una diminuzione significativa rispetto all'anno precedente: 2.930 ingressi in meno ad agosto (pari a un calo del 13,5%) e 6.160 assunzioni in meno nel trimestre. Questo trend negativo è diffuso in tutti i settori, con un calo sia nell'industria che nei servizi.

Il mercato del lavoro piemontese è dominato da micro e piccole imprese (con 1-49 dipendenti), che rappresentano il 56,8% delle assunzioni previste per agosto. Le aziende di medie dimensioni (50-249 addetti) contano per il 20,3% delle assunzioni, mentre le grandi aziende (250 o più dipendenti) per il restante 22,9%.

Per quanto riguarda le tipologie contrattuali, i contratti a tempo determinato sono la scelta prevalente, costituendo il 72% delle assunzioni. A seguire, i contratti a tempo indeterminato (21%) e quelli di apprendistato (2%).

Come di consueto, il settore dei servizi guida la domanda di lavoro con 11.720 assunzioni previste (il 62,2% del totale), sebbene si registri una flessione rispetto all'anno precedente. A seguire, l'industria con 5.630 ingressi (29,9%) e il settore primario con 1.490 assunzioni.

All'interno dei servizi, i comparti che offrono maggiori opportunità sono il turismo (con 3.050 assunzioni), i servizi alle persone (2.700) e il commercio (2.360). Nell'industria, invece, le industrie alimentari e il settore delle costruzioni spiccano per la loro richiesta di personale.

Le professioni più ricercate sono quelle commerciali e dei servizi (29%), gli operai specializzati e i conduttori di impianti (28%), e infine dirigenti, specialisti e tecnici (18%).

Nonostante il calo delle assunzioni, le imprese piemontesi continuano a incontrare difficoltà nel reperire profili qualificati. Circa il 46% delle posizioni aperte è difficile da coprire, principalmente a causa della carenza di candidati idonei. Questo problema si manifesta in modo più acuto per gli operai specializzati, come addetti alle costruzioni (88,4% di difficoltà di reperimento) e installatori elettrici (86,9%).

Il "mismatch" tra domanda e offerta si estende anche a profili con titoli di studio specifici. Le posizioni per laureati in ambito medico e per specialisti in informatica risultano particolarmente difficili da coprire, con tassi di reperimento inferiori rispettivamente all'89,5% e al 74,5%. Anche a livello di istruzione secondaria, indirizzi come elettronica ed elettrotecnica (76,5%) e informatica (67,7%) faticano a trovare candidati.

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