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Il caso
17 Settembre 2025 - 20:15
Calo delle multe e ipotesi mutuo da 1,5 milioni
Il Comune di San Mauro Torinese si prepara a gestire un bilancio complesso per il triennio 2026–2028. Dal documento di indirizzo emerge un quadro segnato dalla riduzione degli aiuti statali, dalla frenata delle entrate legate al Codice della Strada e dall’aumento dei costi dei servizi. Per garantire l’equilibrio finanziario, la Giunta valuta l’accensione di un mutuo da 1,5 milioni di euro, compatibile con la capacità di indebitamento dell’ente, ma non ancora formalizzato.
Il calo delle entrate da sanzioni stradali rappresenta un passaggio critico. Dopo anni di crescita, culminati nel 2024 con 1,62 milioni di euro (+35% rispetto al 2021), nel 2025 gli incassi hanno segnato una battuta d’arresto. Una voce che aveva assunto carattere strutturale per coprire spese correnti e manutenzioni, ora non più garantita. La Giunta indica la necessità di mantenere i servizi, con possibili razionalizzazioni e riduzione delle spese meno utilizzate. È confermata la prosecuzione del trasporto scolastico e viene richiesta maggiore precisione nella previsione delle entrate, dagli oneri di urbanizzazione ai canoni, fino ai proventi cimiteriali e alla mensa scolastica.
Sul fronte della riscossione, l’amministrazione intende proseguire con la gestione diretta e velocizzare il passaggio alla fase coattiva, in particolare per le multe. Centrale resta la vicenda dei T-red: lo spostamento del dispositivo da via Casale/via Costituzione a via Mezzaluna/via Rivodora/SP590, motivato con la riduzione delle infrazioni nella sede originaria, coincide con il calo degli introiti. Inoltre, l’associazione Globoconsumatori ha ricordato che i dispositivi devono essere omologati e non soltanto approvati dal Ministero. La Cassazione (ordinanza 21894/2024) ha chiarito che, in assenza di omologazione, è necessaria la presenza della Polizia Locale per rendere valide le contravvenzioni. Un elemento che può ridurre ulteriormente le entrate e aumentare il rischio di contenziosi.
Già a fine 2024 l’assessore al bilancio Matteo Fogli aveva aperto alla possibilità di un prestito da Cassa Depositi e Prestiti con tasso intorno al 3,8%, destinato a coprire manutenzioni straordinarie e spese non rinviabili. La maggioranza lo ritiene uno strumento utile a preservare i servizi essenziali; le opposizioni lo giudicano un ulteriore peso su cittadini già gravati da mutui passati. Il dibattito in Consiglio comunale è stato acceso: il consigliere Marco Bongiovanni ha avvertito sui rischi di nuovo indebitamento, mentre Roberto Olivero ha parlato di immobilismo amministrativo.
Il 2026 si aprirà dunque con un bilancio fragile, basato su entrate incerte e spese in aumento. Nei prossimi mesi la Giunta dovrà decidere se ricorrere al mutuo o stringere ulteriormente la gestione, con effetti diretti su servizi scolastici, manutenzioni e tariffe.
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