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Economia
11 Novembre 2025 - 11:25
Centrale del Latte d’Italia chiude i primi nove mesi del 2025 con risultati in miglioramento su ricavi, utile e posizione finanziaria netta, confermandosi come il terzo operatore italiano del mercato del latte fresco e a lunga conservazione. Il gruppo, presieduto da Angelo Mastrolia, ha registrato un fatturato di 261,1 milioni di euro, in aumento del 2,8% rispetto ai 254,1 milioni dello stesso periodo del 2024.
Un risultato che arriva per due motivi principali: l’incremento dei volumi di vendita - in particolare nel segmento Dairy - e il rialzo del prezzo medio di vendita. Nel dettaglio, i ricavi del comparto Milk Products crescono dell’1,9%, mentre il segmento Dairy Products fa segnare un progresso dell’8%. Sul fronte dei canali distributivi, la dinamica è positiva soprattutto nella Grande Distribuzione Organizzata (+3%) e nel Food Service (+4%), mentre rimane stabile il canale B2B. Per quanto riguarda le aree geografiche, l’Italia - che rappresenta la parte centrale del business - registra un incremento dell’1%, grazie ai maggiori volumi nel comparto milk e a un prezzo medio più elevato nel latte UHT. In controtendenza, la Germania segna una lieve flessione dell’1%.
L’ebitda resta stabile a 25,7 milioni, con un margine del 9,8%, in lieve calo rispetto al 10,1% del terzo trimestre 2024. Il risultato operativo passa da 14,2 a 13,7 milioni, mentre l’utile netto sale del 5%, attestandosi a 8,7 milioni di euro. Il dato forse più rilevante del periodo riguarda però la posizione finanziaria netta, che evidenzia un significativo miglioramento: da -19,6 milioni di fine 2024 a -2 milioni nei primi nove mesi del 2025. Un progresso legato al rafforzamento della generazione di cassa operativa. La società invita alla prudenza sulle previsioni per il futuro, alla luce della brevità del portafoglio ordini e del contesto macroeconomico internazionale. «Considerando il breve lasso di tempo storicamente coperto dal portafoglio ordini della società e le difficoltà e incertezze della attuale situazione economica globale non risulta agevole formulare previsioni sull’andamento futuro della società, che appare comunque molto positivo considerato i risultati effettuati nel terzo trimestre», afferma il gruppo.
Quanto alle prospettive 2025, il gruppo non si attende impatti rilevanti derivanti dall’instabilità internazionale. «L’azienda non ha possibilità di prevedere in quale misura la situazione economica globale possa influire sulle prospettive per il 2025, ma gli amministratori ritengono di escludere ragionevolmente impatti negativi significativi anche considerando l’impatto dei potenziali dazi promossi dall’amministrazione Trump», conclude la nota.
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