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da vincimania

Leonardo super star dalla mamma Caterina alle due mostre torinesi

I Musei Reali tornano a esporre dal 7 aprile l’”Autoritratto” e i disegni. Alla Reggia di Venaria dal 21 marzo in mostra l’arazzo dei Musei Vaticani riportante l’”Ultima Cena”

Leonardo super star dalla mamma Caterina alle due mostre torinesi

E’ sempre tempo di Leonardo da Vinci. E mai come in questi giorni il genio rinascimentale è tornato fortemente d’attualità in seguito al documento ritrovato nell’Archivio di Stato di Firenze, dallo studioso Carlo Vecce, e che rivela la vera identità della mamma Caterina. La sua adorata mamma musa ispiratrice dell’arte del da Vinci, gioie e dolori di un grande amore. Altri non era che una giovane originaria del Caucaso arrivata in Italia come schiava e riscattata dal notaio Piero da Vinci, il papà dell'autore della "Gioconda".

Una notizia sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo proprio alla vigilia della Leonardomania che sta per esplodere sotto la Mole. Come ogni settimana di Pasqua, infatti, i torinesi saranno “A tu per tu con Leonardo, il genio e il suo tempo” nella mostra in programma dal 7 aprile al 9 luglio ai Musei Reali. In esposizione ci saranno 13 importanti disegni tra cui l’“Autoritratto”, “Volto di fanciulla”, la “Testa virile di profilo incoronata d’alloro” e il “Codice sul volo degli uccelli” conservati nel caveaux della Biblioteca Reale. Questi saranno fruibili fino al 16 aprile dopo di che saranno messe in mostre le copie degli originali. Il percorso espositivo si apre con gli avvenimenti che hanno scandito la vicenda umana e artistica di Leonardo, dal 1452, anno della sua nascita a Vinci, fino al 1519, data della morte in Francia. Ma non è tutto.

Lunedì 20 marzo la Reggia di Venaria presenterà un importante prestito da parte dei Musei Vaticani, un arazzo riportante l’immagine dell’“Ultima cena” di Leonardo, inserito all’interno della mostra “All’ombra di Leonardo. Arazzi e cerimonie alla corte dei papi” che aprirà al pubblico il giorno dopo fino al 18 luglio. L’opera fu realizzata dopo il 1516 su ordine dello stesso Francesco I e di sua madre Luisa di Savoia. Questo spiega la presenza di simboli sabaudi lungo tutta la bordura dell’arazzo. Nel prezioso panno, interamente tessuto in oro e seta, l’“Ultima Cena” milanese è trasposta con assoluta fedeltà, ma con un’importante variazione. Lo sfondo - che nell’originale è quasi un’astrazione - diviene un’architettura rinascimentale: come se l’“Ultima Cena” si svolgesse alla corte di Francia. Francesco I era un grande estimatore di Leonardo, tanto da averlo chiamato alla sua corte, ed è ormai opinione di molti che il cartone dell’arazzo, su cui fu poi effettuata la successiva tessitura, sia stato realizzato in Francia sotto la supervisione dello stesso Leonardo. Quando lo ebbero nelle loro collezioni, i pontefici decisero di utilizzare l’arazzo per alcune delle più importanti e suggestive cerimonie religiose della corte papale. In particolare nella Lavanda dei Piedi.

La mostra raccoglie opere provenienti, oltre che dal Museo di Roma, dai Musei Reali di Torino, dal Museo Diocesano Tridentino, dalla Civica Raccolta delle Stampe A. Bertarelli di Milano.

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