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L'INTERVISTA
02 Aprile 2023 - 07:10
Chiara Appendino
Non c’è astio nel tono di voce dell’onorevole Chiara Appendino. O quanto meno non lo lascia trasparire, commentando le scelte dell’amministrazione di Stefano Lo Russo, suo aspro antagonista negli anni alla guida della Sala Rosa. Tuttavia, qualche sassolino dalla scarpa se lo toglie volentieri...
Semafori in piazza Baldissera, ciclabili, attenzione per il trasporto pubblico. Cosa ne pensa delle prime politiche dell’amministrazione Lo Russo?
«Mi ha fatto sorridere leggere che per piazza Baldissera, dopo aver promesso il tunnel in campagna elettorale, abbiano ritirato fuori dal cassetto la nostra proposta, anche se purtroppo modificandola in peggio dato che il nuovo progetto privilegia il transito delle auto a discapito di pedoni, tram e mobilità ciclabile. Ma in generale cambiamenti radicali faccio fatica a intravederne. Le ciclabili tanto criticate per fortuna stanno proseguendo e i fruitori sono in costante aumento. Per il trasporto pubblico l’ultimo vero cambiamento è stato il rinnovo del parco autobus e l’acquisto dei nuovi tram effettuati da noi».
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Eppure, l’ex capogruppo dei dem è sempre stato molto critico. Cosa è cambiato?
«Ben venga! Ad esempio mi fa piacere che abbia cambiato idea sui T-red, dopo averli molto criticati. Visti i risultati ottenuti in termini di sicurezza ne hanno installati altri, ed è una buona notizia per la città. La mia sensazione è che ci sia parecchia continuità con la nostra amministrazione, a esclusione dell’incomprensibile accanimento contro i parchi cittadini, prima il Meisino ed ora la Pellerina che sarà invasa dal cemento del nuovo ospedale che si poteva costruire in via Traves».
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Parlando delle trascrizioni delle coppie omogenitoriali, lei avrebbe continuato nonostante la mancanza di una legge nazionale?
«Sono molto orgogliosa di aver aperto la strada per i diritti delle famiglie omogenitoriali nel 2018 e avrei continuato senza dubbio. Sono altrettanto dispiaciuta che Torino sia stata tra le prime città a fermarsi. Sul tema serve una norma nazionale, infatti la prima proposta di legge che ho depositato appena insediata alla Camera è stata quella per il matrimonio egualitario».
Che voto darebbe al primo anno della nuova giunta?
«So quanto sia complesso amministrare, quindi non darò mai un voto a un sindaco».
Qualcosa da migliorare?
«Sulla sicurezza, sul decoro e sui trasporti pubblici, Torino ha ampi spazi di miglioramento. Penso alle occupazioni abusive, al campo rom di strada aeroporto, alla percezione di insicurezza diffusa...»
Cosa promuove invece?
«Sono ottimi i risultati relativi al turismo: ottenere la base Ryanair, le Atp Finals ed Eurovision è stato fondamentale e sono felice di aver contribuito a questa svolta».
Lei invece come sta? Come sta andando a Roma?
«È una esperienza nuova in cui mi sto impegnando al massimo ed è sicuramente molto diversa da quella di sindaca. Politicamente, sono molto preoccupata per la direzione che il Governo sta dando al Paese, non fornendo risposte sulla sicurezza, non gestendo un’immigrazione fuori controllo e facendo passi indietro su temi come la giustizia, il lavoro e lo sviluppo sostenibile».
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