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IL BORGHESE
05 Aprile 2023 - 06:30
E’ quasi mezzanotte e l’unico lampione di lungo Po Cadorna illumina appena quel gruppo di ragazzini ammassato nel tratto più buio. E i loro volti si confondono con gli abiti scuri . Sembrano una squadraccia pronta ad attaccare un nemico ancora invisibile. E accade davvero, tra la paura della gente che passeggia serena o beve un drink nei dehors. Loro cominciano a fare a botte ma è una pantomima, in realtà assalgono i passanti, scippano, rubano, pestano chi osa difendersi.
Tecnica di guerriglia, studiata e forse addirittura provata. Come nel cast di un film. Tutto ad un passo da piazza Vittorio. Non hanno paura questi criminali che definire baby è uno stupido gioco di parole. Chi siano costoro e cosa facciano quando il sole splende non è dato di sapere
Sono imbenzinati con l’alcol, in preda ai deliri della cocaina? Oppure sono spacciatori che alternano la droga alle rapine di strada? A leggere il mattinale della polizia che denuncia (anche al questore) l’ennesima aggressione ad una pattuglia in Barriera Milano da parte di un gruppo di almeno 30 o 40 criminali assai simili nel comportamento a quelli di lungo Po, c’è da porsi proprio queste domande.
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Ai poliziotti, due soltanto, poteva andare peggio dei pugni e degli schiaffi subiti, se non fossero accorse le volanti che poi hanno inseguito i maledetti. Due episodi simili, in zone diverse, come diverse sono le vittime. Ma con la stessa tecnica criminale. Così sale l’allarme e cresce la paura come raccontano i ragazzi che comunque non rinunciano alla notte e al richiamo della movida, dimenticando forse che la violenza fa parte dei rituali criminali come l’alcol, la droga e le risse. Vere o simulate.
Che fare? Lo scrive il sindacato di polizia: aumentare le squadre e cambiare le regole di ingaggio agli agenti. Con pene certe e galera garantita.
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