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Viaggio tra Murazzi e Santa Giulia
05 Aprile 2023 - 06:00
Torre di bicchieri in piazza Santa Giulia
Erano in 30 o 40, tutti nordafricani e ammassati sul marciapiede sul lungo Po Cadorna. Una scintilla ed è cominciata la rissa, sfociata anche in mezzo alla strada. E, nel caos, qualcuno ne ha approfittato per scippare borselli e portafogli: è il fermo immagine di una notte nel centro di Torino, specchio dei pericoli che corrono i giovani torinesi quando decidono di passare la serata ai Murazzi o nella vicina piazza Santa Giulia.
I ragazzi sono sempre tantissimi ma in molti ammettono: «Ora abbiamo paura di furti e aggressioni».
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I fatti di cronaca
Piazza Vittorio Veneto, i Murazzi, piazza Santa Giulia: da anni sono tre dei principali luoghi per la cosiddetta “movida” della città, dove si concentrano i locali e di conseguenza i ritrovi dei giovani. Oasi del divertimento che sono finite nel mirino delle cosiddette baby gang, colpevoli di furti, scippi e borseggi. Ma gli episodi più eclatanti vanno oltre, con un doppio lancio di bici dalla balconata del lungo Po.
I Murazzi vista da lungo Po Cadorna, dov'è stata lanciata la bici elettrica che ha ferito gravemente lo studente Mauro Glorioso
Da allora si è cominciato a discutere di piazzare una rete per proteggere chi si trova lungo i Murazzi, idea che sembra sia già stata abbandonata. E sono aumentati i controlli delle forze dell’ordine: era così anche l’altra sera, con le pattuglie alle estremità delle piazze. E, al lato opposto di piazza Vittorio, gli esperti dell’Asl Città di Torino davano indicazioni, fornivano preservativi e proponevano alcol test a circa 200 giovani di passaggio (grazie al servizio Progetto itinerante notturno).
Botte e pallavolo
Ai Murazzi si vedono assembramenti, gruppi di ragazzi che puntano loro coetanei per derubarli. Ma è soprattutto sul lungo Po Cadorna che colpiscono: sono in 30 o 40, parlano in arabo e si assembrano sul marciapiede. Basta una scintilla e scatta la rissa. In mezzo, qualcuno fa sparire borselli e portafogli sotto gli occhi dei tanti altri giovanissimi di passaggio fra un locale e l’altro.
Il momento in cui scoppia la rissa sul marciapiede di lungo Po Cadorna
In piazza Santa Giulia sembra tutto più tranquillo, nonostante l’intero quartiere stia ribollendo tra ragazzi che bevono per terra, torrette di bicchieri nella spazzatura e addirittura partite di pallavolo.
Le testimonianze
Qualcuno racconta una realtà opposta: «In Santa Giulia stiamo vicini agli spacciatori perché ci difendono dalle aggressioni e dai furti - spiegano il 16enne Filippo e i suoi amici - Ci dobbiamo “armare” di spray al peperoncino oppure evitare direttamente di andare».
Concordano Elisa e Giulia, due ragazze che stanno raggiungendo le amiche ai Murazzi: «Qui, da sole, non verremmo mai: può succedere di tutto, insulti e scippi sono all’ordine del giorno». Intervengono Zahira e Davide, coppia di 16enni: «Se sei una ragazza, è quasi normale avere paura di uscire. Queste bande hanno veramente rotto, bisognerebbe rimandarle a casa loro». E un trio di 18enni si sfoga: «È assurdo che uno debba preoccuparsi se passa qui il sabato sera».
Matteo e Stefano hanno qualche anno in più: «Purtroppo qui non c’è sicurezza, anche perché i drink costano meno che altrove e la gente viene a bere e sballarsi. Ma perché la polizia faceva i controlli per le mascherine e adesso non interviene per questi problemi?». In realtà, tutti i sabati sera, le forze dell’ordine identificano e fanne denunce e arresti nei quartieri della movida: «Da genitori ci facciamo delle domande e ci preoccupiamo - ammettono Katia e Andrea - Certi fenomeni ci sono sempre stati ma ora i giovani hanno più rabbia da sfogare. Hanno bisogno di urlare. Qualcuno fa pure di peggio e fa impressione che spesso si tratti di ragazzi così piccoli».
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