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La protesta

"Soldi per le associazioni anti-abortiste, niente risorse per il clima"

Il sit-in sotto al Consiglio Regionale

Soldi  per le associazioni anti-abortiste, niente risorse per il clima.

la protesta a palazzo Lascaris

In occasione della votazione del Bilancio 2023-2025 gli attivisti climatici di Extinction Rebellion sono tornati a protestare, questa volta sotto a palazzo Lascaris, di fronte al Consiglio Regionale.
Campanelle che suonano, tamburi, musica uno striscione che recita: ”Crimine del secolo: distruggere il clima.”
"Al momento, si preannuncia un bilancio in cui sono completamente assenti risorse volte ad affrontare in modo strutturale la crisi ecoclimatica. Previsti, invece, finanziamenti per la messa in sicurezza delle fiere turistiche, contributi destinati alle associazioni anti-abortiste, con il raddoppio del fondo Vita Nascente.
"Sono mesi che protestiamo, diverse azioni di disobbedienza civile, l’unica cosa che abbiamo ottenuto è la discussione, proposta dalla minoranza del consiglio, di un piano strutturato di comunicazione per informare tutta la cittadinanza riguardo il reale stato di crisi che il mondo intero sta affrontando." Dichiara un attivista a proposito del presidio (autorizzato) di oggi, mercoledi 19aprile.

Non si fermano, quindi, le proteste di Extinction Rebellion. Da oltre un anno, ormai, il movimento sta infatti continuando a fare pressione alla giunta regionale, affinché porti avanti delle politiche climatiche più radicali e coinvolga la cittadinanza nelle scelte che dovranno essere prese. Numerosi i sostenitori presenti al presidio, tra cui anche la consigliera comunale Sara Diena, di Sinistra Ecologista: "Per l'ennesima volta la Regione si dimostra cieca e sorda di fronte ad un'emergenza di cui deve delle spiegazioni verso la popolazione, nonostante i dati che arrivano in merito sono impressionanti. La Giustizia Climatica è giustizia sociale. Ogni minuto che perdiamo saranno morti che pagheremo."

Alcune attiviste hanno anche seguito all’uscita i consiglieri regionali di maggioranza, suonando con insistenza delle campanelle, ricordando la famosa azione di protesta delle suffragette. Azione che è stata ripresa - qualche ora dopo - anche all’interno del consiglio, durante la votazione degli ordini del giorno, quando alcuni consiglieri hanno iniziato a suonare delle altre campanelle per sottolineare che il tempo per affrontare la crisi climatica sta scadendo.

Nonostante tutto pero' Il Consiglio Regionale del Piemonte ha bocciato l’ordine del giorno presentato dalla minoranza che prevedeva un piano di comunicazione alla cittadinanza sullo stato di emergenza climatica. “Confermato il completo disinteresse di questa giunta. Da parte dei consiglieri di maggioranza solo paternalismo e velato negazionismo. Non ci fermiamo, arrendersi non è un'opzione!” dichiara un attivista di Extinction Rebellion.

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