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la tragedia

Morire sul lavoro a 60 anni: «Maurizio aspettava la pensione»

Il dramma a Chivasso. Lacrime dei colleghi per Cafà, schiacciato da un carro-ponte

Morire sul lavoro a pochi anni dalla pensione, dopo una vita intera passata ad alzarsi presto la mattina per andare in fabbrica. E' successo a Maurizio Cafà, 60 anni, residente a Candiolo, deceduto in un incidente sul lavoro nel pomeriggio di ieri alla "Gfs Gravity" di via Francesco Parigi 28, a Chivasso, nella zona industriale ex Lancia. Dalle prime ricostruzioni, Maurizio sarebbe stato schiacciato da un carro ponte. Era un dipendente della ditta RMS di Torino, e stava eseguendo un intervento di manutenzione sugli impianti termici. Sul posto, dopo il dramma sono immediatamente intervenuti le ambulanze del 118, i vigili del fuoco del distaccamento di Torino Stura, i carabinieri della compagnia di Chivasso e gli ispettori dello Spresal dell'Asl To4, a cui competono le indagini su quanto accaduto. 

Maurizio lascia un figlio di 27 anni e ieri dopo l'accaduto - il fatto è avvenuto alle 16.30 - alla ditta i colleghi erano in lacrime. Arrivavano con le macchine alla spicciolata, parcheggiavano fuori poi entravano dal cancello e scoppiavano a piangere. Oltre a loro, anche i familiari del 60enne deceduto. In serata, sul luogo della disgrazia sono arrivati anche il sindaco di Chivasso, Claudio Castello, e il vice Pasquale Centin. A coordinare le indagini è la pm di Ivrea, Valentina Bossi. Per il momento, il fascicolo è stato aperto a carico di ignoti. 

«Siamo entrati in una spirale di una gravità inaudita. Oramai i luoghi di lavoro, indipendentemente dal settore, sono paragonabili a degli autentici campi di battaglia dove le lavoratrici e i lavoratori spesso risultano carne da macello innalzati all'altare del massimo profitto. Non è più tempo di proclami, serve agire immediatamente sul versante della sicurezza», dichiara Edi Lazzi, segretario generale Fiom Cgil Torino. «E' necessario - conclude - un profondo cambio di paradigma: prevenzione e formazione devono tornare ad essere il fulcro di una nuova stagione in cui le persone riappaiano al centro dell'impresa contro la predominanza del profitto a discapito della vita».

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