Cerca

L'addio

E' morto a Los Angeles Matthew Perry: aveva 54 anni

Le dipendenze, la carriera, la storia con Julia Roberts. E perchè Chandler era ciò di cui negli anni 90 avevamo bisogno

E' morto a Los Angeles Matthew Perry: aveva 54 anni

Il corpo dell’attore Matthew Perry, per tutti "Chandler" della famosissima serie "Friends", è stato trovato senza vita ieri sera. Le notizie attuali dicono che l’attore si trovava nella sua jacuzzi e che sia morto annegato, forse in seguito a un malore. In casa non sono state trovate sostanze riconducibili a cause diverse o a un'overdose.

LUCI ED OMBRE TRA DEPRESSIONE E DIPENDENZE
Perry aveva 54 anni, compiuti ad agosto, e in passato aveva sofferto di dipendenze da oppiacei. Inoltre era un alcolista, tentò 15 volte una riabilitazione e, come lui stesso dichiaró in diverse interviste, ha avuto ben 70 ricadute. Sottoposto a 14 interventi - tutti allo stomaco - Matthew Perry è arrivato a pesare 128 chili. Nel 2018 entró in coma - per poi uscirne - e nel 2020 fu colpito da un arresto cardiaco. Sempre tra le sue dichiarazioni ai media, si trovano accenni di periodi di totale amnesia dove l’attore raccontava di aver “vuoti di memoria di lunghi periodi della sua vita” a causa di una turbolente quotidianità che oscillava dalla depressione al maniacale “bisogno” di procurarsi delle sostanze. Delle sue dipendenze parla nel libro "Friends, Lovers and the Big Terribile Thing". Perry scrisse di aver speso oltre 9 milioni di dollari nel tentativo di farla finita con le droghe e l’alcol. Statunitense e con cittadinanza canadese, si trasferì in America a 15 anni. La sua carriera da attore televisivo parte da piccole particine e comincia a fine anni '80.
Perry è stato un volto iconico della serie “Friends”: una sit-com che esordiva nel 1994, prodotta e ambientata a New York, dove un gruppo di amici viveva nello stesso palazzo e affrontava vicende tragicomiche riguardanti la vita quotidiana, tra la ricerca dell’indipendenza economica, drammi - spesso in chiave ironica - sentimentali e le difficoltà che il diventare adulti comporta.

CHANDLER, UN PERSONAGGIO RIVOLUZIONARIO

In Friends interpretava il personaggio di Chandler, disegnato dagli autori come ansioso, acuto, un po’ pasticcione e sicuramente sarcastico. Nonostante Perry fosse un ragazzo oggettivamente di bell’aspetto, chi ne ha creato i tratti ha preferito puntare sulle sue sfumature caratteriali per far sì che il pubblico gli si affezionasse.
Vestito sempre “un po’ a caso”, con i suoi maxi gilet ed i maglioni dai colori a volte improbabili, esordisce nella serie come fidanzato con Janice, una piacente donna dai modi insopportabili. Tuttavia lui non riesce a lasciarla, un po’ per la paura di restare da solo ed un po’ per incapacità di delineare confini. Ed è esattamente così che il personaggio di Chandler fa breccia nel cuore degli spettatori: portando all’interno di una serie definita comica la tematica delle dipendenze affettive, normalizzando le debolezze dell’uomo - perché negli anni '90 i sex simbols sono i Dylan di Beverly Hills o gli Angel di Buffy. Perry, che in questo caso anzi è Chandler, rappresentava una vera novità, quasi un pioniere con la sua normalitá. Probabilmente proprio ciò di cui una generazione aveva bisogno in quel momento storico dove la “tivvù” mostrava modelli di giovani uomini - reputati come attraenti - tutti in giacche di pelle, con le loro cabriolet e le mascelle squadrate.

Doppiato per l’edizione italiana da Massimo De Ambrosis, il personaggio di Chandler Bing viene “disegnato” come nato sotto il segno dell’ariete, generato da una scrittrice erotica e da un uomo che sceglie di divenire una drag queen: inoltre, i suoi genitori divorziano quando lui ha 9 anni. In diverse puntate viene ripreso il filone della sua triste e solitaria infanzia e anche qui viene portato in scena un tema che non ancora era sdoganato nei programmi di intrattenimento, ovvero il dolore legato a drammi derivanti dalle famiglie “che si sfasciavano”. Eppure, il “trend” del divorzio cominciava proprio negli anni ‘80.
Curiosità, anche nella vita reale Perry era figlio di genitori divorziati: papà e mamma, un attore e una segretaria stampa del primo ministro Trudeau, si lasciarono quando lui aveva appena un anno.

Il suo personaggio si trasferiva inoltre a New York in un piccolo appartamento che divideva con quello che diventerà il suo migliore amico, Joey. In diversi episodi la narrazione del loro rapporto somiglia a quello “coniugale”. Un altro tabù portato per le prime volte sul piccolo schermo: in un’epoca dove l’archetipo dell’uomo desiderabile era riconducibile al “cattivo e difficile ragazzo”, Chandler e Joey la sera sedevano sulle loro poltrone nere davanti alla televisione scambiandosi confidenze e si consolavano a vicenda, mostrando affetto e amicizia senza farsi troppe paranoie perché nonostante fossero due uomini, apparivano affettuosi l’uno con l’altro.

Per una gran parte della sit-com Chandler lavora come analista contabile in una grande azienda, dove viene anche promosso. Però lui non si è mai trovato a suo agio e decide a un certo punto di rischiare pur di trovare un’occupazione che lo renda felice davvero. Comincia così una carriera da pubblicitario in un’agenzia, schiaffeggiando il “must” del posto fisso ed uscendo dalle comfort-zone.
Indimenticabile l’inizio della sua relazione con Monica, dapprima sua vicina di casa e dopo un’amica. Nel 1997 Max Pezzali dichiarava con “La regola dell’amico” i dettami su come non cadere nella cosiddetta "friend-zone" e i due protagonisti, invece, mostravano proprio il contrario.
Su YouTube ancora oggi vengono riprodotti migliaia di volte al giorno i video che riprendono la scena dove Joey scopre la loro storia clandestina. Un finale che sembra finalmente somigliare a “E vissero felici e contenti”, non fosse per qualche puntata dopo, dove l’ex di Monica torna in scena creando qualche problema - affrontato e risolto magistralmente da Chandler - e poco dopo vediamo la scoperta della coppia di non poter avere figli. I due protagonisti adotteranno un paio di bambini, portando gli spettatori anche in questo caso a dover riflettere sul fenomeno della sterilità, all’epoca trattato pochissimo nei telefilm realizzati per il piccolo schermo.

IL CAPITOLO JULIA ROBERTS

Nello suo libro sopracitato, Matthew aveva ricordato la sua relazione con Julia Roberts.  Il loro primo approccio fu per motivi lavorativi: la Roberts all'epoca era interessata a recitare in una puntata di Friends, solo se il suo personaggio avesse avuto un'interazione con quello di Chandler. Così, su ordine della creatrice di della sit-com Marta Kauffman, Perry ha iniziato a corteggiare la collega mandandole delle rose, accompagnate da un biglietto abbastanza esplicito sulle sue intenzioni: «L’unica cosa più eccitante del fatto che tu appaia nello show è che ho finalmente una scusa per mandarti dei fiori». Un finale romantico che li vede mettersi insieme poco dopo. Una "hit-couple" degli anni 90. Fino al giorno in cui lui, anno dopo, decise di lasciarla. «Julia Roberts era troppo per me. Ero ossessionato dall'idea che mi avrebbe lasciato. Non ero abbastanza per lei, ero praticamente impossibile da amare. Quindi, invece di affrontare l’inevitabile agonia di perderla, ho rotto io».


NON SOLO FRIENDS
Noto ai più per le sue interpretazioni umoristiche, Perry ha interpretato diversi personaggi nella sua carriera, vestendo con successo anche ruoli drammatici (come quello di Joe Quincy in "West-Wing, tutti gli uomini del presidente"). Ha partecipato anche a "Ally McBeal", famosa serie distribuita da Fox. E ancora, "Beverly Hills 90210" lo vide nella sua prima stagione.
E come dimenticarlo con Bruce Willis in “Fbi: Protezione testimoni” - e nell’omonimo seguito.
Ma si è cimentato anche come regista (per "Scrubs", altra serie diventata cult).

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.