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Il gusto delle Atp Finals
14 Novembre 2023 - 18:02
Ricciola cotta a bassa temperatura con maionese affumicata, oppure risotto scampi e zucchine, brioche con crema diplomatica per chiudere. Un menù di gran gusto, con vista sul campo, per si prepara ad assistere alla supersfida Sinner-Djokovic dalla lounge di Intesa Sanpaolo al Pala Alpitour. E se Wimbledon ha le sue fragole con la panna - e andarci per poter dire di averle gustate, lì sul Centre Court, è un must al di là dell’essere appassionati di tennis - Torino con le sue Atp ha cucine stellate e pasticcerie di qualità che arricchiscono l’evento.
Il menù della lounge, così come quello dello spazio Vip, è degli chef Grasso e Macchia del ristorante stellato La Credenza di San Maurizio Canavese. Sono sempre loro anche a firmare i piatti al ristorante degli atleti, ma anche l’aperitivo di gala di Palazzo Reale. Sapori e sport d’eccellenza, un binomio forse ancora poco frequentato dal pubblico di casa nostra, che però comincia ad apprezzare l’idea che l’evento sportivo in sé, in questo caso le Atp, non si esaurisca al campo ma porti con sé una “experience” in tutti i sensi.
Ecco perché, al di fuori del Pala Alpitour e degli spazi ambiti delle hospitality, ci sono altri sfoggi di creatività e sapore in pura salsa tennistica. Tanto per dirne una, ieri mattina ben prima delle 9 alla Farmacia del Cambio la “brioche pallina” era finita. Colore giallo canarino, con due linee bianche - di zucchero - che rappresentano le scanalature della pallina da tennis, la superficie screziata a imitare il motivo del rivestimento: all’interno, un trionfo di crema pasticcera.
Cioccolato fondente al 75% invece per la pallina di Guido Gobino, che mentre combatte la battaglia per il Giandujotto contro gli svizzeri lancia il suo dolce “ace”: all’interno ci sono nocciole gialle come piccole palline. Come giallo è l’effetto al burro di cacao delle palline di gianduja della Pasticceria dell’Agnese di corso Unione Sovietica - a un tiro di racchetta dal PalaAlpitour, pochi istanti se a servire è Sinner.
Per chi, poi, vuole godere dell’emozione di mangiare come un campione, ci ha pensato l’Orto Salsamentario, che ha realizzato già l’anno scorso il “Piatto Novak” in omaggio al campione, notoriamente vegano: si tratta di tre burger di carote, mandorle, pomodori secchi e olive con semi di lino e girasole, impanati in semi di sesamo, essiccati a 42 gradi per sei ore e poi serviti con cavolo viola marinato, ravanelli marinati e maionese crudista.
E da bere? Al di là del caffè Lavazza o dell’acqua Valmora che sono partner ufficiali, le gioie del vino non mancano di certo: dall’Asti Docg - amato da Alessandro Borghese -, bollicine ufficiali, ai nobili figli delle uve Nebbiolo che saranno protagonisti della “Notte del Nebbiolo, Barolo e Barbaresco”, una serata di degustazione alla Nuvola Lavazza, venerdì 17, a cui prenderanno parte i migliori produttori di vino del territorio, che proporranno degustazioni ed esperienze di puro gusto.
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