Cerca

Confessioni

Chiamatemi Dennis: «Sì, dopo “Amici” è calato il buio, ma oggi ho ritrovato me stesso»

Il delicato racconto del giovane cantautore torinese (Deddy) dal 19 luglio sul mercato con il nuovo brano "Un altro nome"

Dennis

Dennis Rizzo, torinese, classe 2002

Iniziare a scrivere canzoni a dodici anni, strimpellando con la chitarra e i tasti del pianoforte, oggi suoi inseparabili compagni di vita. Lavorare sodo come barbiere senza mai rinunciare al proprio sogno: la musica. E’ così, arrivare ai 18 anni, entrare ad “Amici” e raggiungere in soli sette mesi traguardi impensabili, fatti di dischi di platino e consensi. E’ la storia del giovane Dennis Rizzo, in arte Deddy, la star oggi 22enne del talenti di Maria De Filippi che, dopo un periodo molto particolare fatto di alti e bassi, si rimette in gioco guardando al futuro attraverso il passato e tornando ad assumere il proprio nome di battesimo, appunto, Dennis. Si intitola, non a caso, “Un altro nome”, il singolo in uscita il 19 luglio (per M.A.S.T) che segna per lui una vera rinascita. Ecco cosa ci racconta.


«Era arrivato il momento in cui Deddy aveva bisogno di Dennis e in cui le due anime che fino a quel momento avevano vissuto parallelamente, potevano finalmente coesistere. Mi sono reso conto che se anche Deddy mi ha fatto crescere in questi anni, in fondo in fondo sono sempre stato io e quello era solo un altro mio nome».


“Un altro nome” parla di lei, delle sue vittorie, delle sue sconfitte. Quali?
«Sapevo che nel momento in cui fosse finito “Amici” che ci sarebbe stata una discesa naturale, ma viverla è stata un’altra cosa: Sono passato dai sold out, dai dischi di platino, a un down che è quasi fisiologico. Lì, mi sono trovato a fare i conti con me stesso».


E quindi?
«Quindi non ho mollato. Ho lasciato definitivamente Torino, mi sono trasferito a Roma e ho iniziato a studiare seriamente, a scrivere e a suonare ogni santo giorno. Passo ore e ore con la chitarra, al pianoforte e scrivo, scrivo, ogni giorno senza fermarmi. Così è nata “Un altro nome” e così nascerà la canzone, quella con la “c” maiuscola, quella che mi farà svoltare».

Sta pensando a Sanremo?
«Non necessariamente, sto pensando alla canzone più bella che io possa scrivere».

A chi si ispira?
«Sto ascoltando molta musica straniera, ogni settimana mi concentro su un disco che non conosco. Ma il mio “guru”, per quanto riguarda i testi, è Calcutta. Inoltre, conosco a memoria tutti i brani di Tiziano Ferro, dei Negramaro e i primi tre album di Ultimo».


Lei è molto giovane, la sua famiglia come ha preso l’inizio della sua carriera?
«Mi hanno sempre appoggiato, non li vedo spesso, vengo a Torino ogni due mesi circa, ma so che, se ho bisogno, loro sono pronti a correre da me».

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.