l'editoriale
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La parola ai lettori
01 Marzo 2025 - 12:50
Occupano i posti nella sanità pubblica per mandarci tutti nel privato?
Caro direttore, come al solito la mia è solo una provocazione che nasce da molti dubbi. Possibile che ogni volta (ormai da anni) che cerco di prenotare una visita medica per un semplice controllo o esami, c’è sempre la solita risposta? Come diceva Berlusconi, i ristoranti sono pieni, i supermercati idem, non parliamo poi degli stadi o eventi di ogni tipo. Per entrare nel merito, anche le strutture mediche private con medici presi a fare il doppio lavoro sono pieni. E qualcuno vuol farci credere che non c’è posto negli ospedali statali o strutture regionali dove ci fanno credere che anche qui è tutto pieno? Ma la gente se è tutta malata, perché riempie tutti quei posti sopra citati? Farei un bel controllo o meglio un bel servizio del perché ci vengono a dire che non c’è mai posto per una visita medica pagata con ticket già di ben per sé cara. Se vai allo sportello la risposta è immediata non c’è posto, per telefono ti cade la linea o ti mandano a fare l’esame in un altra città. Non è che qualcuno si accaparra le prenotazioni del Servizio Sanitario Nazionale per dirottarci tutti nel privato? Un po’ come i biglietti per andare allo stadio, qualcuno se li accaparra per poi rivenderli. Boh, che paese! Di qualsiasi cosa parliamo, non c’è niente di regolare. A pagarne le spese sono sempre le persone che vanno a lavorare di giorno, mentre i furbi studiano di notte come fregarci. La crisi è sempre per chi paga le tasse per mantenere i furbi.
Tony
Ne vuole sapere una buffa, Tony? Se fosse così io ne sarei rassicurato: il malaffare si può combattere, la burocrazia invece pare di no. Come in certi lavori pubblici o nella politica: meglio la disonestà o l'incapacità? Un corrotto è più rassicurante di un cretino (a volte).
A.Mon.
Politica
Elettore deluso dal centrodestra
Egregio direttore Monticone, buongiorno. Le cronache quotidiane ci fanno vedere la cruda realtà di tutti i giorni. Dai massimi sistemi planetari, al quartiere dove uno abita. Sinceramente da elettore di destra, sono deluso della politica di destra. Credevo che le promesse elettorali si avverassero in fretta. Ma sono due anni e mezzo e non ho ancora visto nulla. Dall’immigrazione selvaggia all’economia, mi sembra che si amministri il condominio Italia, piuttosto che costruire una nuova casa Italia. La stranezza di questo Paese è che con un governo di destra ci sono tante Regioni con governi di sinistra, che remano contro, per cui la barca non fa neanche un nodo marino avanti, sta ferma.
Le cose urgenti da fare, regolamentare bene l’immigrazione, dare una nuova immagine ed efficacia alla giustizia, modificare la rappresentanza elettorale, applicare in tutti i campi trasparenza e merito, governare l’energia ed il lavoro, aiutando l’imprenditore, inventarsi l’equità fiscale.
Ma la cosa che più è importante è indire il censimento non fatto nel 2021, che possa fotografare l’Italia reale e non quella ideale. Sarebbe interessante che il politico si immedesimasse nel cittadino medio onesto che ogni mattina deve andare al lavoro, ma prima deve preparare i figli da mandare a scuola e giorno per giorno dare un futuro alla propria famiglia, e quindi alla società. La politica deve dare certezze e non illusioni. E deve poter gestire al meglio le risorse.
Se le cose non funzionano è sempre colpa della politica chiamata a legiferare ovvero a scrivere le regole. Nel gioco del calcio, ci sono delle regole che non sono scritte dai giocatori, le quali se si vuol giocare i giocatori le devono applicare, ma poi c’è la terna arbitrale che controlla il rispetto delle regole e sanziona chi non le rispetta. Non sono i magistrati che fanno le leggi, ma il Parlamento, loro le devono solo applicare. Non sono gli studenti e i professori che fanno i programmi scolastici, ma il ministero, loro li devono solo applicare. Non sono i sindacati che regolano il mondo del lavoro, ma una semplice equazione, domanda ed offerta, con un mercato concorrenziale. Dobbiamo ritrovare lo scopo del nostro fare, per il quale ci pagano e non omettere nulla di ciò per il quale siamo preposti, altrimenti rubiamo ciò che ci danno.
Se non applichiamo questi pochi concetti non andiamo da nessuna parte.
Cosimo Golia
Statali
Un Trump per i forestali italiani
Donald Trump ha licenziato mille Ranger incaricati della sorveglianza dei parchi. Servirebbe un Donald Trump che controllasse cosa (non) fanno i forestali in Italia.
Il Vecchio Tarlo
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