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Una lampada abbronzante su due non è a norma. Così si rischia (la pelle) nei centri estetici

I controlli di Arpa nei centri estetici del Piemonte: il 56% delle lampade non rispetta le regole. «Significativo fattore di rischio per la popolazione»

Allarme lampade abbronzanti in Piemonte: una su due non è a norma

Allarme lampade abbronzanti in Piemonte: una su due non è a norma

Più di una lampada abbronzante su due non è a norma. Lo ha scoperto Arpa Piemonte che sottolinea «un significativo fattore di rischio per la popolazione» a causa delle irregolarità accertate nei solarium piemontesi.

L'Agenzia regionale per l'ambiente, nel corso del 2024, nell’ambito di una attività di controllo programmata con i Servizi di Igiene e Sanità Pubblica (SISP) delle Asl piemontesi, ha sottoposto a controlli 43 apparecchi (23 ad alta pressione e 20 a bassa pressione) in 13 centri estetici in tutte le province piemontesi. Un'indagine finalizzata a verificare le emissioni ultraviolette delle lampade abbronzanti che «sono state classificate dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC – International Agency for Reasearch on Cancer) quali agenti cancerogeni (classe I)» e per questo devono rispettare precisi limiti in termini di "potenza" e di tempi di esposizione nei trattamenti.

I risultati sono stati allarmanti in quanto «hanno evidenziato numerose non conformità delle apparecchiature controllate rispetto agli standard imposti dalla normativa tecnica in vigore». In pratica, è emerso che il 56% degli apparecchi (12 ad alta pressione e altrettanti a bassa) risulta non conforme alla norma tecnica.

«La non conformità - spiegano da Arpa Piemonte - è dovuta sia all’eccessiva intensità della radiazione emessa dalle lampade, misurata in termini di irradianza eritemale e superiore al limite di 0.3W/m2 imposto dalla normativa vigente, sia al superamento dei limiti di dose causato da programmi di esposizione che prevedono tempi troppo lunghi per i trattamenti». Insomma, da lampade troppo potenti o da sedute troppo lunghe. In entrambi i casi, l'obiettivo dei solarium è quello di avere un cliente abbronzato di più e più in fretta ma il prezzo da pagare in cambio di una tintarella perfetta rischia davvero di essere troppo elevato. E non si parla di soldi. «L’utilizzo di apparecchiature non conformi e con emissioni ultraviolette superiori ai valori di riferimento rappresenta - sottolineano da Arpa Piemonte - un significativo fattore di rischio per la popolazione».

La stessa indagine era stata compiuta in Piemonte nel 2022 e i risultati erano stati analoghi. Arpa infatti aveva sottoposto a controlli38 apparecchi collocati in 12 centri estetici scoprendoche solo il 31.6% degli apparecchi risultava conforme alla norma tecnica.

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