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Il lutto

Addio al genio che ha creato il Cynar: Rino Dondi Pinton, storia di un'icona italiana

Un liquore nato come rimedio digestivo che ha conquistato il Belpaese e il mondo intero

Ernesto Calindri, volto storico di Cynar (Fonte Facebook)

Ernesto Calindri, volto storico di Cynar (Fonte Facebook)

Se n’è andato a 103 anni Rino Dondi Pinton, l’uomo che ha rivoluzionato il mondo degli amari inventando il Cynar. Sabato scorso, a Padova, si è chiusa la storia di un imprenditore visionario, capace di trasformare un’idea in un’icona, grazie a una combinazione esplosiva di ingegno, marketing e tempismo perfetto.

Rino Dondi Pinton nel 2021 (Fonte Il Mattino di Padova)

Negli anni ’50, l’Italia era un paese in pieno fermento: il boom economico stava cambiando le abitudini di consumo e la pubblicità iniziava a plasmare il mercato. Ed è proprio in questo contesto che Rino Dondi Pinton, all’epoca giovane responsabile di produzione della distilleria G.B. Pezziol, decise di sperimentare qualcosa di nuovo: un liquore a base di carciofo, dal gusto amarognolo ma sorprendentemente piacevole. L’intuizione venne affinata con il contributo dell’imprenditore veneto Angelo Dalle Molle, e il risultato fu il Cynar, un prodotto che avrebbe conquistato il pubblico grazie a un mix perfetto di gusto e narrazione.

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Il Cynar nel 2025 

All’inizio, più che un liquore, veniva presentato come un vero e proprio rimedio digestivo, grazie alla cinarina contenuta nei carciofi. In un’epoca in cui la birra era considerata adatta anche prima di mettersi al volante e le sigarette venivano vendute come alleate del fascino, il marketing del Cynar funzionò alla grande. Il pubblico lo accolse con entusiasmo, inserendolo rapidamente tra gli amari più popolari da bere dopo i pasti.

L’ufficializzazione arrivò nel 1950, quando il Cynar fu presentato alla XXVIII Fiera di Milano all’interno del padiglione della Pezziol. Il nome era un omaggio alla pianta del carciofo, Cynara scolymus, ma anche alla mitologia: la ninfa Cynara, che fece perdere la testa a Zeus, per poi essere trasformata in un carciofo quando osò rifiutare il dio.

A decretarne il successo fu anche una delle campagne pubblicitarie più memorabili della televisione italiana: il mitico slogan «Contro il logorio della vita moderna…Cynar», pronunciato dall’attore Ernesto Calindri, entrò nell’immaginario collettivo. Lo spot, con lui seduto a un tavolino nel bel mezzo del traffico, è ancora oggi una delle immagini più iconiche della pubblicità italiana.

Negli anni il Cynar è andato ben oltre i confini nazionali, trovando terreno fertile soprattutto in Svizzera, dove nel 1962 venne aperta una fabbrica a Mendrisio. Oggi il brand è parte del Gruppo Campari, che lo ha acquisito nel 1995, mantenendone intatta l’identità e continuando a farlo amare in tutto il mondo. Rino Dondi Pinton è stato più di un semplice imprenditore: era un innovatore, capace di interpretare i gusti e i bisogni della sua epoca con una visione che ancora oggi lascia il segno. Per il suo contributo all’industria italiana, nel 2021 venne insignito del titolo di “padovano eccellente” e nel 2022 fu proclamato Cavaliere di Gran Croce dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Un pezzo di storia del Made in Italy se ne va con lui, ma il suo Cynar continuerà a sopravvivere, brindando ancora contro il logorio della vita moderna.

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