Cerca

il caso

La protesta dei disabili di Falchera: «Il Comune "sfratta" le nostre associazioni. Ora dove andiamo?»

Aurelio Albanese, coordinatore dello Sportello del Malato: «Via da qui dopo 9 anni». Palazzo Civico: «C'è stato un bando»

I disabili capeggiati da Aurelio Albanese (primo, da sinistra) in protesta alla Falchera

I disabili capeggiati da Aurelio Albanese (primo, da sinistra) in protesta alla Falchera

Aurelio Albanese, il “pasionario” coordinatore dello Sportello del malato, ha chiamato a raccolta i disabili della Falchera e di altri quartieri di Torino. Con le carrozzine, ieri pomeriggio i disabili hanno protestato per quello che, a detta loro, è uno sfratto. «Ho inviato un esposto alla procura di Torino e ho scritto anche al sindaco e al prefetto - spiega Albanese - perché quello che sta accadendo è ingiusto nei nostri confronti. Dopo nove anni dovrò traslocare da via degli Abeti e non so se potrò attivare un altro Sportello del malato altrove, ma se ne andranno anche altre associazioni che hanno sempre aiutato le persone fragili della Falchera». Come ad esempio la GeSeFi (Genitori separati e figli).

Questo perché al civico 15 di via degli Abeti, nell’ex scuola materna intitolata a Rosa Luxemburg, arriverà Damamar, un ente che assiste i migranti e i senza fissa dimora. Il tutto attraverso un bando fatto dal Comune di Torino, per la cifra di 25mila euro. Damamar se l’è aggiudicato e porterà nel complesso della vecchia scuola della Falchera alcune attività per chi è senza lavoro o non ha una casa. «Due settimane fa il Comune ci ha detto che ce ne dovremo andare da via degli Abeti», ha precisato Albanese. Come si è arrivati a questo punto? La concessione dell’immobile di via degli Abeti 15 è scaduta e così Palazzo Civico ha avviato l’iter burocratico per individuare un nuovo concessionario dei locali. Il termine ultimo per presentare la domanda era il 20 gennaio scorso e Damamar si è aggiudicato la procedura. A metà marzo, entrerà in via degli Abeti attivando una mensa per i senzatetto e i migranti e forse anche un dormitorio. «E noi verremo cacciati, nonostante tutto quello che abbiamo fatto in questi anni per i più deboli. Tra l’altro la cifra di quel bando era altissima e un’associazione come la nostra o come GeSeFi non avrebbe mai potuto partecipare. Siamo delle realtà molto piccole», conclude Aurelio Albanese.

E così, ieri pomeriggio c’è stata una specie di “chiamata alle armi” per i disabili in carrozzina, per una protesta simbolica. Che ne sarà dello Sportello del malato e dell’associazione dei genitori separati? A quanto pare dovranno trovarsi un’altra location. «Abbiamo fatto rimanere le associazioni anche oltre la scadenza della concessione - precisa il Comune - e il rinnovo non era possibile anche per via delle loro morosità. Dopodiché è stato fatto un nuovo bando». Tutto regolare, insomma. Ma i disabili (che devono fare le valigie) ora sono in protesta.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.