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Il Borghese
05 Marzo 2025 - 05:50
I dazi sono costati 3 miliardi, in un solo giorno, a Stellantis. Ma potrebbero costare caro anche agli italiani. Il motivo? Le perdite dei costruttori verranno riversate sul mercato, ossia sul prezzo delle auto. Vediamo come.
Cominciamo dai costruttori. L’amministrazione Trump ha deciso dazi del 25% sui veicoli prodotti in Messico e Canada e del 20% in Cina. Risultato, ieri mattina il titolo Stellantis ha iniziato a precipitare, chiudendo a Piazza Affari a 11,02 ossia -10,64%. Circa 3 miliardi di euro di capitalizzazione.
E come Stellantis, altri produttori, da Volkswagen a Toyota a Bmw. Perché ci sono anche componenti cruciali per la realizzazione delle vetture, come airbag, pneumatici, freni e componenti per motori elettrici. Secondo gli analisti, con l’aumento dei costi, i profitti dei costruttori caleranno fra il 5% e il 15%.
Federcarrozzieri, la federazione dei carrozzieri italiani, a quel punto gli aumenti dei listi saranno inevitabili. Ha realizzato delle proiezioni sugli aumenti dei prezzi per alcuni dei modelli più venduti: la Fiat Panda ibrida vedrebbe un aumento di circa 1.595 euro, mentre la Toyota Yaris Cross ibrida potrebbe costare 2.865 euro in più. Jeep Avenger e la Citroen C3 registrerebbero un incremento compreso tra i 1.524 e i 2.475 euro. Sul mercato Usa. In Italia, la stima è 2.500-3.000 euro in più a causa dell'aumento dei costi di produzione legato ai dazi.
Quanto alle auto elettriche, su cui la lobby dei costruttori sta portando l’Europa a un rapido (o quasi) dietrofront, secondo uno studio di Anderson Economics Group, subiranno un incremento medio di 12.000 dollari.
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