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La storia
05 Marzo 2025 - 06:30
Per avere il passaporto italiano, basta qualche migliaio di euro e un avo nato in Italia. Anzi, ne basta anche uno nato nel Regno di Sardegna: un paradosso che ha dato parecchi guai al comune di Roure, 700 anime in Val Chisone. Che si è ritrovato “costretto” a iscrivere in anagrafe 12 discendenti di un cittadino nato in paese nel 1829 ed emigrato poco dopo in Brasile: «Questa storia deve finire» si lamenta ora il sindaco, Rino Tron.
L’iscrizione di questi nuovi “rouresi” è frutto di un lungo iter burocratico e giudiziario: «Uno studio legale ci ha notificato l’ordinanza del tribunale civile di Torino che ci imponeva di iscrivere tutti i 12 discendenti di questo signore» spiegano dal Comune. D’altronde la legge italiana, basata sullo “ius sanguinis”, è permissiva: basta un italiano in famiglia, anche di molte generazioni precedenti, per ottenere il passaporto. La “curiosità” in questo caso è che l’antenato non era tecnicamente italiano, visto che è nato ed emigrato quando «l’Italia non era ancora unita ma solo un concetto geografico» come ha sottolineato ieri il presidente del Tar, Raffaele Prosperi. Cioè uno dei giudici che ha imposto a Roure di registrare i nuovi cittadini, visto che il Comune aveva preso tempo per fare delle verifiche sulla documentazione: «Ci avevano allegato un albero genealogico che non corrispondeva a quello della sentenza - spiegano ancora i funzionari - Abbiamo chiesto tutti i certificati per conferma ma non sono arrivate risposte fino al giudizio del Tar».
Ma ora sono gli stessi magistrati a lanciare l’allarme, prendendo spunto da quella vicenda: «Abbiamo dovuto imporre di ottemperare alla sentenza del tribunale civile ma abbiamo gli occhi - considera Prosperi durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario - E sappiamo che questo caso potrebbe ripetersi migliaia di volte, con conseguenze per noi e per il sistema democratico. Il legislatore ponga rimedio anche perché gira voce che dietro ci siano degli illeciti penali». Basta pensare all’inchiesta sulle false cittadinanze che ha coinvolto l’ex sindaca di Lauriano e il calciatore dell’Arsenal Gabriel Martinelli. E alle “offerte” per ottenere il passaporto che stanno fioccando in Sudamerica: «I comuni montani, come il nostro, hanno avuto migliaia di emigrati in Francia e Sud America e ora rischiano molte altre richieste - fa notare il sindaco di Roure - Ne abbiamo già una 30ina ed è un problema: abbiamo una sola addetta all’anagrafe. Per questo ho chiesto aiuto a deputati e consiglieri regionali».
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