Come fa una decisione de 1970 a influenzare i conti di un Comune nel 2025? Se lo chiedono in tanti a Bardonecchia, soprattutto proprietari di case e alberghi che quest'anno si ritroveranno a pagare imposte più salate. L'ente locale, infatti, ha bisogno di soldi per ripianare un vecchio debito da 608mila euro. E, per riuscirci, ha aumentato le aliquote Imu tra lo 0,09 e lo 0,7 per mille, a seconda del tipo di immobile: «Un appartamento di 75 metri quadri con autorimessa di pertinenza avrà un aumento di circa 50 euro all'anno mentre un albergo di grandi dimensioni pagherà circa 830 euro all’anno in più» esemplifica lo stesso Comune di Bardonecchia con un comunicato stampa pubblicato anche sulle pagine social ufficiali.
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Nello stesso comunicato, il sindaco Chiara Rossetti ricorda come, durante l'approvazione del bilancio a dicembre, non era stato previsto l’innalzamento delle aliquote ma «nei giorni scorsi è intervenuta una sentenza esecutiva relativa ad una vicenda risalente al 1970, che prevede, nonostante l’impegno delle diverse amministrazioni che si sono susseguite in questi anni, che il Comune debba riconoscere 608.000 euro alla controparte. Circostanza che ha imposto di trovare risorse, vista la difficoltà, in questa fase dell’anno finanziario».
Ma cos'è successo nel dettaglio? Per capirlo basta spulciare gli atti ufficiali del Comune, che rimandano proprio a 55 anni fa. E a un permesso edilizio con cui, il 28 settembre 1970, veniva autorizzata la realizzazione di uno chalet su di un’area di proprietà comunale. Il privato, però, si è "allargato" troppo, sconfinando rispetto al terreno concesso e occupando anche parte del demanio idrico. Anni dopo, quell'accordo si è trasformato in un contenzioso legale: prima, nel '96, Bardonecchia ha risolto il contratto con il proprietario dello chalet per inadempimento sul mantenimento della destinazione d'uso; poi, tra '99 e 2001, una doppia sentenza del tribunale condannava il privato a "restituire" il terreno e il Comune a pagargli un indennizzo per il costo di costruzione dello chalet.
Tutto risolto? Macché: nessuna delle parti in causa ha rispettato la sentenza e il successivo capitolo di questa diatriba è arrivato solo nel 2018. Cioè quando il Comune ha deciso di acquisire anche il terreno di proprietà demaniale, com'è poi avvenuto tre anni dopo. Intanto ha avviato un'azione legale di rilascio dell'area, cui il privato si è opposto. Risultato, la sentenza del 17 gennaio del tribunale civile che ha stabilito «la sopravvenuta carenza di interesse del Comune di Bardonecchia ad agire esecutivamente per il rilascio dell'immobile, condannando l'ente al pagamento in favore della controparte di 14.770,67 euro oltre a rivalutazione ed interessi legali sulle somme annualmente rivalutate dal 31.12.1970 al saldo pari a complessivi 608.610,28 euro». D'altro canto, il privato deve pagare 17.233,80 euro al Comune. Che coprono solo una minima parte dell'esborso da record del municipio: «Pertanto, pur avendo provato in tutti i modi a cercare una soluzione differente, non si è potuto fare altro che aumentare le aliquote Imu» spiega ora il sindaco.
Rossetti, intervenendo in consiglio comunale, ha parlato di «intervento chirurgico sulle tariffe» e ha aggiunto a questo proposito come «in passato tali aliquote siano già state alzate per esigenze di bilancio e poi ridotte successivamente» ed ha auspicato che «questa manovra si possa ripetere, non appena la situazione sia rientrata».
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