Cerca

la polemica

Il sindaco rinnova il patto con Askatasuna, Marrone: «Fatto grave. Andiamo al Tar»

L'accordo scadeva il 15 marzo ma Palazzo Civico tira dritto. L'assessore Marrone: «Faremo valere le ragioni della legalità in tribunale»

Il centro sociale Askatasuna di corso Regina Margherita 47

Il centro sociale Askatasuna di corso Regina Margherita 47

Il Comune ha rinnovato il patto (che scadeva il 15 marzo) per la trasformazione in bene comune del centro sociale Askatasuna. Pronta la reazione della Regione. «Incontreremo oggi pomeriggio l'avvocatura regionale per fare il ricorso al Tar di impugnativa della delibera del Comune su Askatasuna». Ad annunciarlo è l'assessore regionale Maurizio Marrone, intervenendo sul nuovo patto di collaborazione per la concessione del centro sociale di corso Regina Margherita 47. «Dal momento che il Comune ha scelto espressamente di non rispettare la legge regionale sui beni comuni, che vieta patti di collaborazione su immobili che siano stati oggetto di occupazione abusiva nei cinque anni precedenti, faremo valere le ragioni della legalità in tribunale. La nostra legge - ha proseguito Marrone - è pienamente in vigore e non è stata impugnata neanche dal Comune, che era libero di farlo qualora l'avesse ritenuta illegittima e non rispettosa delle sue prerogative. E' gravissimo poi che la giunta abbia approvato la delibera senza neanche aspettare l'imminente sentenza sul processo, e lo abbia fatto nel giorno in cui vengono rese note le intimidazioni delle sigle più contigue all'eversione contro il Pg Lucia Musti, proprio a causa della sua ferma presa di posizione contro il centro sociale». 

Sull'argomento intervengono anche il senatore Roberto Rosso e Marco Fontana, rispettivamente segretario provinciale e cittadino di Forza Italia a Torino: «Ieri le minacce a Lucia Musti. Oggi il sindaco e la sua giunta come rispondono? Invece di condannare senza appello e prendere le distanze una volta per tutte dai violenti, si rendono loro complici, rinnovando il patto di collaborazione con Askatasuna, istituzionalizzando l’occupazione abusiva di un immobile pubblico da parte del centro sociale, simbolo di illegalità e zona franca per chi rifiuta le regole della convivenza civile, arrivando a nascondere la vera natura di Askatasuna. Parlare di aggregazione socio-culturale ed educativa - così Rosso e Fontana - è un insulto all’intelligenza dei torinesi che da tempo chiedono che Askatasuna venga sgomberato e i facinorosi allontanati».

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.