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Medicina

Iridologia tra mito e realtà: il mondo della lettura dell'iride tra scetticismo scientifico e credenze popolari

L'iridologia, una pratica contestata dalla scienza ma ancora sostenuta da alcuni per l'interpretazione della salute fisica ed emotiva

Iridologia tra mito e realtà

Foto d'archivio

L'iridologia è una pratica di medicina alternativa che si basa sulla lettura dell'iride per valutare lo stato di salute di un individuo. Secondo i suoi sostenitori, attraverso l'osservazione dei mutamenti e delle anomalie nell'iride, è possibile identificare eventuali problemi del corpo umano e determinare quale organo potrebbe essere compromesso, senza però essere in grado di diagnosticare una malattia specifica. Tuttavia, l'iridologia non è supportata da alcuno studio clinico o scientifico che ne provi l'efficacia diagnostica. La comunità medica considera questa pratica con scetticismo, sostenendo che l'iride non sia direttamente correlata con le patologie degli organi interni. I medici affermano che l'iride è una struttura stabile nel tempo e che le sue caratteristiche non mutano in risposta a problemi di salute.

Gli iridologi, professionisti esperti nella lettura dell'iride, affermano di essere in grado di identificare non solo malattie fisiche, ma anche aspetti psicologici ed emotivi dell'individuo. Secondo questa teoria, le fibre nervose nell'iride rispondono ai cambiamenti nei tessuti corporei, creando una sorta di mappa riflessa del corpo umano. Un esempio di come gli iridologi interpretano queste correlazioni è la mappa delle iridi realizzata dall'iridologo Bernard Jensen, che ha diviso l'iride in 166 zone corrispondenti ad altrettante aree del corpo umano, suddivise tra l'iride destra e sinistra. Le iridi, secondo Jensen, funzionerebbero come una "topografia" del corpo, dove ogni sezione dell'iride rappresenta una specifica parte anatomica.

Oltre a fornire informazioni sulla salute fisica, l'iridologia viene anche utilizzata per interpretare il carattere, lo stato emotivo e i traumi psicologici di una persona. Tuttavia, questa visione è ampiamente contestata dalla comunità scientifica, che considera l'iridologia una pseudoscienza. I critici evidenziano che l'iride è un tratto fenotipico stabile, la cui struttura non subisce modifiche legate a malattie o patologie interne. Nel tentativo di verificare l'efficacia dell'iridologia, nel 1979 Bernard Jensen e due suoi colleghi parteciparono a un esperimento in cui dovevano identificare tra 143 pazienti quali fossero quelli affetti da patologie renali. Nonostante le loro competenze, i tre iridologi non riuscirono a individuare correttamente i malati. Un altro esperimento condotto con 39 pazienti affetti da calcoli biliari, che avrebbero dovuto sottoporsi a rimozione della cistifellea, vide coinvolti cinque iridologi. Anche in questo caso, gli esperti non riuscirono a distinguere tra malati e persone sane.

L'iridologia, nonostante le sue affermazioni, continua a essere rifiutata dalla medicina tradizionale, che la considera priva di validità scientifica e diagnostica. I suoi sostenitori, tuttavia, rimangono convinti della capacità dell'iride di riflettere lo stato di salute dell'individuo, pur senza alcuna prova concreta che ne sostenga l'efficacia.

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