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Il lutto
14 Novembre 2025 - 17:33
Luciano Casadei con Lucio Dalla
Militante incallito nel Pc, per lui c’era qualcosa di più importante degli ideali politici che nel 1962 lo portarono ad essere uno dei protagonisti della rivolta di piazza Statuto. E questo qualcosa era il rock, la musica, che da un certo punto della sua vita in poi lo ha coinvolto anima e corpo. Torino piange, e lo piange ancora di più la Torino dei concerti, Luciano Casadei, morto la sera del 13 novembre, lasciando un vuoto in quella importante pagina scritta grazie alle sue innate doti da promoter di grandi eventi che gli consentirono di portare sotto la Mole, con la sua agenzia Metropolis, star internazionali, primi fra tutti i Rolling Stones. Era il magico 1982, l’11 e 12 luglio. Durante la prima serata l’Italia vinse i mondiali di calcio e Mick Jagger indossò la maglia azzurra di Paolo Rossi. Il Comunale si infiammò e quel ricordo rimase indelebile.
Prima ancora, nel 1978, Casadei fece esibire Lucio Dalla e Francesco De Gregori impegnati nel tour Banana Republic, e nel 1980, allo stadio comunale fu la volta di Bob Marley. Tanti gli altri nomi che grazie a Casadei cantarono in città, regalando alla “grigia” città industriale degli anni Ottanta quella parvenza glamour che, oggi, sembra così scontata. Allora non era diverso, allora non si viaggiava dalla settimana dell’arte alle Atp passando per l’Eurovision e le Olimpiadi, allora ogni live era una festa liberatoria che Casadei seppe costruire ad hoc. E, così, in città arrivarono: Madonna, James Brown, Joe Cocker, Lou Reed, Genesis, Weather Report, Ray Charles, Fabrizio De Andrè, Francesco Guccini, Claudio Baglioni, Vasco Rossi, Franco Battiato e tanti altri.
La musica entrò fortemente nel suo sangue grazie alla politica e poi ne prese il sopravvento. Ci arrivò negli anni Settanta. Nel 1976 rilevò Radio Flash, una delle prime radio libere rock torinesi ed italiane, fondata fra gli altri da Ernesto Auci ed Alessandro Meluzzi. Radio Flash, gestita dalla federazione torinese del Pci nella sua persona, pur confermando l’impostazione rock, l’emittente si allargò all’informazione e ai dibattiti. Casadei gestì, sempre per conto del Pci, anche l’emittente televisiva Video Flash.
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