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I danni paralleli del virus cinese

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Il Covid che ora sta leggermente rallentando la corsa ci lascia un eredità assai complessa. Parliamo di salute, ovviamente, tralasciando per una volta i pesantissimi danni economici che nessun sostegno governativo potrà mai risolvere. E parliamo, in forza dei dati faticosamente raccolti dalla rete oncologica del Piemonte e da uno studio dell’Agenas, l’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. In sintesi estrema, qualche numero: sono oltre 200mila gli screening tumorali saltati a causa della chiusura degli ambulatori e dei reparti riconvertiti a Covid; 2 mila i malati inconsapevoli di avere un cancro all’utero, alla mammella o al colon; centinaia di migliaia per persone che non hanno potuto svolgere con regolarità visite ed esami di controllo per le più diverse patologie. Se a questi dati aggiungiamo che si sono evaporati 94 mila ricoveri solo tra marzo e giugno 2020 (periodo in cui sono stati raccolti elementi utili all’indagine), possiamo immaginare in quali difficoltà versi la nostra sanità e, di conseguenza, il dramma umano che tanti nostri concittadini stanno vivendo. Una corsa contro il tempo che, solo ad ascoltare le previsioni dei medici e dei diversi coordinatori, troverà una semi normalità solo verso la fine dell’anno, per arrivare a metà del 2022 con un ritrovato trend positivo. La domanda che sorge spontanea è quale sarà l’ulteriore tributo di sofferenza che dovremo pagare a questo virus maledetto. Unica luce, seppur flebile, quella che arriva dall’Asl Città di Torino, che è riuscita a riportare nell’arco di un mese, i tempi di attesa per gli esami più urgenti. Il segno che se si saprà continuare sulla strada delle vaccinazioni, lentamente anche gli ospedali potranno uscire da un’emergenza che li stritola da un anno e mezzo a questa parte.

beppe.fossati@cronacaqui.it
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