È questione di buonsenso. Torino senza un vigoroso aiuto da parte del Governo, di quelli in moneta sonante, Torino non ce la può fare a sopportare l’impatto violentissimo del rincaro dell’energia e del gas. Soprattutto proiettando la situazione attuale a tutto il prossimo anno. Lo scrivevamo pochi giorni fa e ieri il sindaco Stefano Lo Russo lo ha confermato tratteggiando un futuro prossimo a tinte più che fosche, facendo anche qualche esempio di servizi che rischiano di essere fortemente compromessi.
Come i trasporti pubblici che con aumenti del 134% in due anni senza un’iniezione di denaro da Roma potrebbero non essere più garantiti come lo sono oggi. Il comune di Torino a luglio aveva già speso l’intero budget del 2021, e adesso c’è da affrontare la stagione più critica dell’anno. È chiaro che, in questo quadro emergenziale, non bastano i pannicelli caldi, o i consigli della buona massaia sull’uso della lavatrice, piuttosto che del frigorifero o della lavastoviglie. Ciò di cui c’è bisogno, visto che siamo sprofondati in una economia di guerra bella e buona, sono fatti concreti. Tangibili.
Che in parte dipendono da ciò che verrà deciso in Europa, dove il nuovo governo è atteso a una prima missione difficile quanto fondamentale. Ma in parte dipendono da noi. Dalle capacità che le istituzioni avranno di dialogare tra loro stabilendo le priorità e distribuendo in maniera intelligente le (scarse) risorse a disposizione. Ma pure dal buonsenso, che come accade nelle nostre case e nelle aziende, può aiutare a superare i momenti difficili.
E una decisione di buonsenso, semplice e a costo zero ci sarebbe: mantenere l’ora legale tutto l’anno, con un risparmio di 200mila tonnellate di anidride carbonica e una minore spesa che per l’Italia si stima in un miliardo di euro ogni due anni. Il ministro Cingolani ha bocciato la proposta, il nostro assessore regionale Marnati ha detto che ci si può pensare, ma ha qualche dubbio. Noi, di ragioni per dire no, non ne abbiamo trovate. E voi, cosa ne pesate? Rispondete al sondaggio. E confrontiamoci.
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