Proprio lì, a due passi dalla residenza universitaria (sarebbe meglio chiamarla “dormitorio”) dove una studentessa di 23 anni è stata picchiata e stuprata nella sua camera al nono piano, avrebbe dovuto sorgere un nuovo polo della cultura torinese con biblioteca, centro congressi, verde pubblico e palazzi residenziali. Era l’epoca di Fassino sindaco e dei sogni della sinistra poi rimasti nel cassetto. Compreso quello di dare forza al campus universitario.
L’area, ora di proprietà di Esselunga, era quella della vecchia fabbrica della Westinghouse. Adesso se i colossi della grande distribuzione smetteranno di farsi la guerra, sorgerà un superstore da 4.500 metri quadrati tra corso Vittorio e via Borsellino. Ma adesso non c’è nulla, solo un cantiere fermo, e il dormitorio è lì, tra la polvere e i piccoli criminali, gli spacciatori e affini. Come quello che ha probabilmente scalato un bidone dell’immondizia, attraversato il corrile di via Borsellino e poi, dopo essere entrato nel garage del palazzo è salito indisturbato fino alla stanza della sua vittima.
Nessuna guardiania, tranne una reception simile a quella di un alberghetto, nessun impianto di sicurezza, neppure uno spioncino alle porte. Nove piani separano l’idea di college universitario dalla realtà di un campus all’americana. Qui si dorme, e basta. Magari si fa musica e circola qualche spinello (o peggio). Così anche le grida di aiuto di una povera ragazza, finiscono per essere scambiati, da altri giovani, per il rumore di una festa.
Ora, ci dicono, il dormitorio sarà blindato. Che cosa voglia dire, dopo tanta leggerezza, non è dato di sapere. Se non immaginare che l’intenzione sia quella di chiudere la stalla dopo che i buoi sono fuggiti, come certa politica ama fare da sempre. Un po’ poco per una città che ambisce a diventare una capitale per giovani e studenti da tutto il mondo. E rimane, sullo sfondo l’incongruenza tra la nostra università e il Politecnico che continuano a crescere come vere eccellenze, mentre la città dorme. E il libro dei sogni resta chiuso in un cassetto pieno di polvere.
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