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IL BORGHESE

Una lezione ai milanesi

Leggi l'editoriale del direttore Beppe Fossati

Una lezione ai milanesi

Il sindaco Lo Russo e il governatore Cirio all'ex Moi

C’erano una volta i Mercati Generali, e lo scrivo in maiuscolo perché di lì è passato un pezzo di vita di tutti noi tra camion che andavano e venivano, banchi stracolmi di frutta e verdura, notti frenetiche e strette di mano anche solo per una cassetta di primizie. Poi è arrivato il sogno olimpico e nella trasformazione di Torino quell’area è diventata la casa dei campioni di mezzo mondo. Poteva essere la svolta epocale per un quartiere popolare ma il villaggio è finito male, anzi peggio.

È stato abbandonato, poi occupato, infine devastato da spaccio, violenze e addirittura traffico di esseri umani. Il Moi è rinato ieri trasformandosi in una modernissima casa per studenti che rappresenta per la nostra città una grande vittoria. Specie nei confronti di Milano che gli studenti li fa dormire in tenda dopo aver fatto di tutto per tagliarci fuori dai futuri giochi olimpici, con la spocchia di chi si sente sempre il primo della classe, ma non conosce la realtà né in campo universitario né in quello sportivo. Comunque sia, questa storia di degrado, è finita bene e, va detto, pure in fretta perché le sette palazzine che ospitano oltre 150 appartamenti sono state rimesse a nuovo in tre anni.

Un esempio virtuoso che deve essere uno stimolo per proseguire nella realizzazione del nuovo look sabaudo. Torino d’altra parte ha bisogno di un vestito nuovo, senza troppi rattoppi come racconta la storia delle nostre strade. Senza sfarzo, ma con quella praticità che ci ha sempre contraddistinto. E questa deve essere la missione della politica che deve saper pilotare anche gli investimenti stranieri evitando speculazioni selvagge. Se ci è consentito è anche una piccola vittoria del nostro quotidiano che per primo ha alzato il velo sulle vergogne del Moi quando si era trasformato nell’occupazione criminale più grande d’Europa.

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