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IL BORGHESE
25 Luglio 2023 - 06:31
Mentre il consiglio comunale di Torino discute degli aumenti dei biglietti di bus e tram, mi torna alla mente quella volta in cui - dopo un servizio all’anagrafe di Falchera - ho aspettato oltre 40 minuti un bus che mi riportasse in redazione. Un piccolo fastidio personale che è lo stesso che vivono quotidianamente tanti torinesi pigiati nei vagoni della metropolitana per andare a lavoro. Per non parlare del comune senso di scoramento che si ha di fronte alle scale mobili perennemente rotte o agli ascensori fuori servizio.
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E così mentre il sindaco Stefano Lo Russo viene “incoronato” dal capogruppo dei Cinque Stelle Andrea Russi come «re degli aumenti» - con tanto di scettro e corona consegnati al primo cittadino in Sala Rossa - la mente ripercorre i disservizi quotidiani e quel leitmotive che invita a lasciare a casa l’auto e a prendere i mezzi per migliorare la qualità dell’aria della città. Come a dire, oltre al danno la beffa.
«Con una mano si sventola la bandiera dell’ecologia e con l’altra si aumenta il biglietto» sottolinea il consigliere Giovanni Crosetto (Fratelli d’Italia), presentando una mozione di accompagnamento all’atto. E ci sembra davvero troppo facile scaricare la colpa su chi sta al volante. Saranno anzi proprio gli autisti i primi a farsi carico del malcontento dei passeggeri per l’aumento dei biglietti. «Bisogna capire le ragioni dell’assenteismo» sottolinea il consigliere della Lega Giuseppe Catizone in aula. «I lavoratori denunciano carichi di lavoro e stress eccessivi» prosegue e attacca: «Gtt utilizza lo straordinario strutturale per coprire le corse».
Il capogruppo Firrao (Torino Bellissima) consegna un maxi biglietto all'assessore Foglietta
La mancanza di autisti è infatti alla base di molti dei problemi del Gruppo. «Ne servirebbero almeno 200 per avere un servizio efficiente» fanno sapere i sindacati. Siamo poi al paradosso se si pensa che Gtt offra alloggi da 1.900 euro al mese in pieno centro città ai proprio manager. Un’operazione formalmente legittima, che fa storcere il naso a chi oggi dovrà riaprire il portafogli per far fronte all’aumento del biglietto singolo. Si è “salvato” solo il Daily, che passa da 3,50 a 3,70. Anziché 4 euro, come si era inizialmente ipotizzato. Poca cosa se si pensa che nel 2022 l’azienda ha speso quasi 800mila euro in consulenti esterni. Quest’anno la cifra dovrebbe attestarsi intorno a mezzo milione. E intanto, io pago, per dirla alla Totò.
La stangata porterà nelle casse del Comune di Torino oltre 6 milioni di euro in più rispetto al 2022. Si tratta di poco più dell’8%. All’incremento del costo dei biglietti si aggiunge poi quello delle strisce blu. «L’aumento della sosta per le auto ha il sapore di un ricatto politico che il sindaco e la giunta hanno subito dai gruppi di sinistra più intransigenti, con un’azione mirata che colpisce gli automobilisti» tuona il capogruppo di Forza Italia Domenico Garcea, votando contro l’approvazione della delibera, che è passata con i 22 voti a favore.
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