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IL BORGHESE

Anche la Metro va in vacanza

Leggi il commento di Beppe Fossati

Anche la Metro va in vacanza

Anche la Metro va in vacanza

La metropolitana di Torino è ferma. Per tutto agosto. E, a quanto pare, l’unico a beneficiare di questo disservizio è un senzatetto che, superato il nastro che blocca l’accesso alla stazione di Porta Nuova, lunedì mattina dormiva come un sasso al fondo della scalinata, con il capo appoggiato a un cuscino.

D’altra parte non c’era nessun rumore a disturbare il suo riposo, segno che se ci sono lavori in corso, sono anche molto silenziosi. E così il nostro trenino che aspetta la sorellina Metro 2 da anni e fatica anche solo ad arrivare a Cascine Vica (2025, se va bene), si cura i reumatismi che hanno imposto più di una sospensione del servizio nei mesi scorsi e lascia a piedi non solo chi è rimasto in città, ma soprattutto i turisti che arrivano da Paesi dove le metropolitane funzionano davvero.

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Benvenuti dunque a Torino, una volta città dell’auto che adesso studia per diventare città turistica. Penso a Londra e a Parigi, alla loro immensa ragnatela di linee e mi tornano in mente i progetti che l’avvocato Bepi Dondona, consigliere comunale liberale fin dagli anni ‘70, mostrava ai cronisti nella sua crociata per dotare Torino di un metrò (lo chiamava così), scontrandosi con l’indifferenza di alcuni sindaci e soprattutto con “il pensiero unico dell’Avvocato”.

Una battaglia, la sua, che è durata praticamente fino alla morte, 23 anni fa. Così mi chiedo cosa direbbe oggi ascoltando le tiritere sulla città smart e sul traffico sostenibile fatto di piste ciclabili e monopattini, con l’auto un poco criminalizzata, se non silenziosamente elettrica. Ma senza Metro. Forse direbbe, con eleganza che «è una contraddizione in termini». Insomma una beffa. Bus sostitutivi permettendo, ovvio.

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