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Il Borghese

La benzina vola, il governo no. "Il bonus? Prossimamente"

La corsa dei prezzi e i tempi del ministro Urso. L'ira dei consumatori

finanza distributori benzina

La Finanza ha controllato una sessantina di distributori di benzina

Il bonus benzina? «Nel prossimo provvedimento». Questo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a margine del convegno “Le buone leggi, semplificare per far ripartire l’Italia” a chi gli chiedeva quando il governo intenda agire contro il caro carburanti. Peccato che i prezzi non abbiano la creanza di aspettare i comodi della politica e della burocrazia ministeriale e continuino la loro corsa: secondo i dati settimanali del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase), appena pubblicati, il prezzo della benzina in modalità self service sale attestandosi a 1,997 euro al litro, il gasolio a 1,924 euro al litro. Ieri mattina, i dati del Mimit - ossia il ministero di Urso - davano un picco di 2,078 euro al litro, mentre il prezzo medio del gasolio era a 2,022 euro.

«Considerato che nella rilevazione del 10 luglio era 1,684 euro, si tratta di un’impennata mostruosa. In poco più di 2 mesi si è superata la soglia di 1,7, poi di 1,8 e oggi di 1,9 euro. Una corsa inarrestabile contro la quale il Governo non può mettere un pannicello caldo, un bonus riservato solo ai meno abbienti, Gli automobilisti non sono polli da spennare!» fanno notare dall’Unione nazionale consumatori, ricordando che maggiori sono gli aumenti e maggiore è l’incasso dello Stato, fra accise e Iva.

Diventa poi paradossale che il governo che ha sradicato un sistema di sussidi, e contesti ancora il Superbonus, si affidi proprio a un bonus per aiutare gli spennati, pardon gli automobilisti. Una misura provvisoria, evidentemente, come provvisorie dovevano essere le accise. E pensare a qualche misura strutturale? Per carità, prima c’è il Ponte sullo Stretto. Se mai lo faranno, con questo caro benzina lo percorreremo a piedi.

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