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IL BORGHESE

L’ultima trovata
studenti surgelati

Leggi il commento del direttore Beppe Fossati

L’ultima trovatastudenti surgelati

L’ultima trovata studenti surgelati

Leggo un lungo elenco di scuole al freddo, a Torino e in Provincia. Così tante, si parla di oltre un centinaio, che posso solo immaginare che siano vittime del virus delle caldaie. Quello che le fa sternutire e fare versi strani nelle tubazioni piene di ruggire. Che le porta a spegnersi o nel migliore dei casi a fornire acqua solo tiepida ai termosifoni che sono vetusti pure loro. Dalle elementari ai licei si sta in classe con i piumini e nonostante sciarpe e berretti si battono i denti.

Una vicenda che sorprende chi, come noi cronisti ha scritto fiumi di inchiostro sui fondi del Pnrr, messo in fila milioni di stanziamenti, registrato annunci di ristrutturazioni. E promesse dall’alto che sulle scuole sembrano avere programmi di grande attenzione. Sembra, perchè mentre si accredita proprio alle scuole la possibilità di fermare il bullismo, educare i giovani al rispetto verso l’altrui sesso, alla tolleranza, e via di seguito con tanto di corsi affidati a illustri insegnanti, ci si dimentica della necessaria cura verso chi le frequenta.

Sia d’inverno e sia d’estate. Lo sapevate che a differenza di tutti gli altri edifici pubblici (anagrafi comprese) le scuole non hanno diritto all’aria condizionata? Una discriminazione che cozza, brutalmente, con i progetti di allungare i tempi di frequenza fino a luglio compreso. Per farli sudare dopo averli congelati? Ma no, ovviamente. Lo si fa per ossequiare l’Europa che ha calendari diversi (e purtroppo nella classifica dell’efficienza ci batte 4 zero. Suggerirei prudenza e anche un po’ di rispetto verso i nostri rampolli e per chi è chiamato ad educarli all’uso dei libri e anche della temperanza. Il freddo si sa placa i bollori, ma spegne il cervello. Elemento indispensabile anche per chi fa le norme e poi si accontenta di fare promesse.

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