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Il Borghese
18 Dicembre 2023 - 05:50
Ha appena riaperto, pochi giorni fa, e oggi richiude nuovamente. Ma almeno sarà per poche ore: dalle 17 alle 22, per l’annuale esercitazione di sicurezza. I guai per la circolazione, dopo questi due mesi di lavori per il risanamento di una parte dell’impalcato stradale e la sostituzione dei 76 ventilatori in volta, nonché preparazione del risanamento vero e proprio - interventi costati 20 milioni di euro -, verranno quando il Traforo del Bianco chiuderà ancora, per quindici settimane, nel corso del 2024, probabilmente a partire dall’autunno. Al Monte Bianco nel 2022 è passato il 4,7% di tutto il traffico pesante dell’arco alpino e il 3,6% di quello leggero, per un totale di 1 milione e 731mila transiti. E buona parte di questo traffico, nelle scorse nove settimane, è finito al Frejus, con intasamenti immaginabili, anche perché questo valico ha problemi già di suo.
Li ha sulla linea ferroviaria, ancora bloccata dopo la frana nella regione della Maurienne ad agosto. «Ogni giorno in più di chiusura della ferrovia rappresenta un danno enorme all'economia del Piemonte e alla sua salute» ha detto l’altro giorno il presidente Alberto Cirio alla riunione per la Torino-Lione.
Il quale, da quanto si apprende, oggi sarà a Limone Piemonte, in provincia di Cuneo, per la questione forse più spinosa, ossia i lavori per il nuovo tunnel fra Italia e Francia, il Tenda Bis. Tunnel che dovrebbe essere aperto per maggio 2024, ma imprese e sindaci del territorio al confine con la Val Roya lamentano numerosi ritardi, tanto che oggi si troveranno al cantiere con paletta e secchiello, in una manifestazione organizzata dalla Confcommercio per dire, simbolicamente, “ci pensiamo noi?”.
Il Tenda Bis è un’opera attesa da anni: basti pensare che il tunnel attuale è stato inaugurato nel 1882 e con i suoi 3.182 metri era il tunnel stradale più lungo mai costruito. Ma chiunque l’abbia percorso almeno una volta - quel valico è il collegamento fondamentale per il Piemonte, non solo con la Francia, ma con la Riviera ligure, da Ventimiglia in avanti - sa quanto sia stretto, totalmente inadeguato sia al traffico di mezzi pesanti sia dei moderni veicoli. Ma i lavori per la nuova canna sono andati a rilento sia per problemi di finanziamenti, sia di appalti, sia di sventure naturali, come frane e infiltrazioni: «Sei anni di ritardi» dicono gli organizzatori della manifestazione e spiegano i costi sono passati dagli iniziali 140 milioni iniziali agli attuali 255 milioni finanziati, in attesa di quelli necessari per la messa in sicurezza della galleria storica, per un totale di 320 milioni.
Lo scorso mese di luglio è stato finalmente abbattuto il diaframma della nuova galleria, ma i dubbio di tutti è questo: si riuscirà ad aprire per maggio? Soprattutto dopo che qualche apertura “spot” durante questo inverno è apparsa ben più di un miraggio. La sindaca di Cuneo Patrizia Manassero, nei giorni scorsi, ha dichiarato: «Sono stata a Limone presso il cantiere del Tenda bis per un sopralluogo insieme ai colleghi amministratori della valle Vermenagna, all’ispettore del Mit e ai rappresentanti della ditta Edilmaco. Quello che abbiamo visto non è quello che speravamo: gli intoppi sono troppi e c’è il rischio di un ulteriore ritardo rispetto alla consegna dei lavori prevista per giugno 2024». Per Marco Manfrinato, dell’Ascom di Cuneo, «quello che è certo è solo il danno economico che subiamo a livello di imprese, sia del settore del turismo ma anche del commercio su piazza. Molti turisti francesi non vengono più a fare acquisti qui, come quando il tunnel era aperto».
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