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IL BORGHESE
28 Febbraio 2024 - 06:30
Siamo più poveri di dieci anni fa
Mirafiori ridotta ai minimi termini, con la 500 elettrica che avrebbe dovuto essere la nostra stella polare, contaminata fortemente dalla cassa integrazione, che oggi non supera le 50 mila vetture l’anno (contro le 200mila previste come break even), l’indotto Fiat che zoppica e lascia immaginare un 2024 con lacrime e sangue, le start up che si sciolgono come neve al sole (-416 aziende) mentre avrebbero dovuto essere una sorta di porto sicuro per le nuove generazioni. E’ lo sfondo a tinte fosche di un quadro generale dell’economia di casa nostra che in questi ultimi dieci anni ha visto crescere il segno meno in tante, troppe attività. Basta dire che dal 2014 ad oggi si sono letteralmente spente 4.670 imprese trainate verso il baratro dalla crisi del settore industriale (-12,7%), dall’agricoltura (-10,4%), dal commercio (-9,2%) e persino dal settore delle costruzioni nonostante il presunto aiuto dell’ecobonus.
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Come dire che il blasone della città fabbrica si è sbiadito ed ha rovesciato abitudini e prospettive di crescita. ma anche di vita, a giudicare dalle difficoltà che attraversano le nostre periferie. Ombre e qualche luce, visto che aumentano le aziende che si occupano di turismo e di servizi alla persona (+17%) e il b&b che fa registrare addirittura il record del +107%, a scapito degli alberghi tradizionali. Sprazzi di positività che tutta non equilibrano la nostra bilancia economica. Lo dice un’indagine della Camera di Commercio che nel suo tracciato annovera negozi che chiudono e non riaprono più, la crisi delle edicole (-10%, delle cartolerie e persino degli articoli sportivi. Ma anche dei bar. Mentre crescono le farmacie insieme ai ristoranti. Segnali non più trascurabili che impongono riflessioni sia per le istituzioni, sia per i comparti associativi e imprenditoriali. Serve un progetto Torino che resta chiuso nei cassetti dei palazzi che contano ormai da almeno 20 anni. L’emergenza è chiara: siamo tutti più poveri di 10 anni fa.
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