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IL BORGHESE

John Elkann era un ragazzo infelice

Leggi li commento del direttore Beppe Fossati

John Elkann era un ragazzo infelice

John Elkann era un ragazzo infelice

C’erano una volta i grandi capitani d’industria. E Gianni Agnelli ne è stato, e forse lo è ancora, il simbolo di un’Italia che sapeva il fatto suo, un industriale illuminato ma anche un uomo affascinante che sapeva unire lavoro e passioni, finanza e grandi amori. Un giramondo, ma con i piedi saldamente posati sulla sua Torino e sulla Famiglia. E’ stato lui a fondare una Dynasty che pareva inossidabile e che oggi nella guerra intestina tra la figlia e i nipoti prediletti, John, Lapo e Ginevra per i lasciti della sua amata Marella, mostra un volto inedito e sconfortante. E, anche attraverso l’intervista-confessione proprio di John che l’Avvocato ha scelto come successore rivela, disagi, e persino violenze rompendo quella patina di cristallo che lui, l’Avvocato, aveva posto a protezione del suo regno e dei suoi affetti. Colpisce oggi, nel bel mezzo della bufera civile e penale che ha colpito il Casato scoprire che l’infanzia dei ragazzi è stata travagliata, come accade purtroppo in tante famiglie “normali”.

E al proposito le parole di John pesano come macigni: «Fin da piccoli, io, Lapo e Ginevra abbiamo subito violenze fisiche e psicologiche da parte di nostra madre. Ed è questo che ha creato un rapporto protettivo da parte dei nostri nonni». Fatti che spiegano le esistenze separate di Margherita e dei ragazzi, la lontananza anche fisica. E, ad ascoltare ancora John, una sorta di rancore che la signora ha mostrato anche verso la Famiglia e la sua creatura: la Fiat. E’ ancora John, a svelarlo: «Nel 2004, nel pieno della crisi della Fiat, tutta la mia famiglia si è compattata, portando avanti le volontà di mio nonno. L’unica a chiamarsi fuori è stata mia madre».

L’inizio della frattura risale esattamente a 20 anni. Ma è esplosa solo quando Marella Caracciolo si è spenta ed è cominciata la guerra miliardaria sull’eredità. Soldi, tanti, celati in paradisi fiscali, immense proprietà. E persino opere d’arte “scomparse” dai forzieri protetti, come raccontano le cronache. Che oggi lasciano trasparire persino le violenze fisiche e psicologiche di un ragazzo che solo ora ha deciso di rivelare al mondo.

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