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IL BORGHESE
04 Giugno 2024 - 06:30
Le nuove imprese producono microchip
Le due facce della nostra industria: quella tradizionale che fa fatica anche solo a mantenere i livelli produttivi e occupazionali dell’anno scorso, come accade per la nostra fabbrica simbolo di Mirafiori dopo il flop della 500 elettrica e quella “nuova” che si affaccia con grinta sul nostro territorio. E che sa persino attrarre investimenti da gruppi multinazionali, come abbiamo appreso ieri mattina dalle parole del ministro Adolfo Urso e dal presidente della Regione Alberto Cirio. Come dire che il mercato è in evoluzione e che la crescita passa dalla microelettronica e dalla sempre crescente attenzione per le nuove discipline, come l’intelligenza artificiale e dalla collabora zione con università e politecnico.
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A dimostrarlo è l’interesse che la tedesca Aixtron ha dimostrato portando in Italia, e per la precisione a Orbassano, la produzione di macchine in grado di produrre semiconduttori. Cento milioni di investimenti previsti, subito 200 nuovi posti di lavoro che possono mettere in circolo attività terze per oltre duemila persone. «L’Italia si sta avviando a diventare uno dei principali produttori di chip e semiconduttori - è stato il battesimo del ministro - e siamo pronti ad investire, come governo, 10 miliardi nel settore in Italia”. Una boccata d’ossigeno che rende meno indigesti i dati di Unioncamere Piemonte relativi alla congiuntura economica della nostra regione. La rilevazione, condotta su 1.819 imprese che occupano 95.905 addetti, registra infatti un rallentamento nell’utilizzo degli impianti delle grandi imprese fatte eccezione per il settore chimico/plastica, mentre calano metalmeccanica e soprattutto il tessile. L’insediamento della Aixtron è un piccolo viatico che se non inverte le statistiche al ribasso offre un poco di luce in fondo al tunnel, e forse può risvegliare altri investimenti in »Piemonte.
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